PERCORSO PER ARRIVARE AI MONDIALI
La strada verso la Russia si è rivelata più tortuosa del previsto per l’Argentina. Messi e compagni sono riusciti a staccare il pass per i mondiali solo nell’ultima partita disponibile, vincendo 3-1 contro un Ecuador già eliminato proprio grazie ad una tripletta della Pulce. Alla fine l’Albiceleste è riuscita a qualificarsi come terza, molto staccata dai rivali storici del Brasile, con uno score complessivo di 7 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte. La misera differenza reti +3 (19 reti segnate, 16 subite)) dimostra una volta in più quanto per gli argentini la qualificazione ai mondiali sia stata tutt’altro che una passeggiata. Ma ormai non conta più niente, al mondiale tutto si azzera.
OBIETTIVI E POTENZIALITA’ AL MONDIALE
L’Argentina è stata sorteggiata nel girone D composto anche da Croazia, Islanda e Nigeria. Rosa e blasone le assegnano di diritto il ruolo di favorita, tuttavia si prospettano tre partite assolutamente non scontate. Difficile fare previsioni su quello che potrà essere il percorso dell’Albiceleste: la rosa è all’altezza delle migliori, ma molto dipenderà dall’alchimia tattica e di gruppo che mister Sampaoli riuscirà a creare. Anche in passato gli argentini si sono presentati ai blocchi di partenza con squadre sulla carta molto competitive, ma gli endemici limiti caratteriali e tattici ne hanno spesso limitato le potenzialità.
MODULO E STILE DI GIOCO
Sampaoli è un personaggio che si inserisce perfettamente nel contesto talvolta quasi caricaturale del calcio argentino. Passionale, visionario, fuori dagli schemi, proprio come il suo maestro il Loco Bielsa. La logica e le recenti partite suggeriscono che l’Argentina potrebbe schierarsi con un 433, con Otamendi inamovibile centrale, due mezzali offensive schierate ai fianchi dell’eterno Mascherano e un tridente spettacolare composto da Di Maria, Messi e Higuain. La logica appunto.. ma il pensiero logico probabilmente non è una delle principali caratteristiche degli argentini, certamente non lo è per Sampaoli. Per intenderci, l’ex allenatore del Siviglia ha recentemente dichiarato che l’Argentina potrebbe schierarsi con un improbabile 2332 attirando le aspre critiche del solito Maradona, il quale durante la sua conferenza di presentazione come nuovo allenatore/presidente della bielorussa Dinamo Brest (tanto per rimanere in tema di stravaganze argentine) ha detto “è una corbelleria. E’ ridicolo, non si gioca più così, era uno schema del 1930“. Noi immaginiamo un’Argentina con il 433 di cui sopra, ma aspettiamoci comunque delle sorprese.
ROSA
Wilfredo Caballero: secondo di Ederson al Manchester City, Caballero parteciperà al suo primo mondiale a 36 anni. E probabilmente lo farà da titolare, complice il mancato recupero dall’infortunio di Romero. Una storia argentina.
Franco Armani: portiere raffinato ed elegante. Battute a parte, Armani dovrebbe fare il secondo di Caballero. Classe ’86, è sbarcato da poco al River Plate dopo una vita passata all’Atletico Nacional de Medellin diventandone il giocatore con più titoli nella storia del club colombiano.
Nahuel Guzman: convocato al posto di Romero come terzo portiere. Anche lui classe ’86, milita nei messicani del Tigres.
Gabriel Mercado: terzino destro ma all’occorrenza anche difensore centrale. Non aveva mai giocato fuori dal Sudamerica finché nel 2016 è stata acquistato dal Siviglia dove milita tuttora. Il suo ricordo più dolce con la maglia dell’Argentina risale al 9 Giugno 2017 quando sigla la rete della vittoria in amichevole contro il Brasile. Pur sempre un’amichevole vero, ma pur sempre il Brasile.
Cristian Ansaldi: uno dei tanti argentini che militano nella nostra serie A. Il laterale del Torino, ex Genoa ed Inter, fa della duttilità la sua qualità principale potendo giocare indistintamente a destra e a sinistra e, ultimamente sotto la guida di Mazzarri, anche come mezzala.
Nicolas Otamendi: centralone del Manchester City di Pep Guardiola, è certamente una delle colonne della retroguardia argentina. Classe 1988, nella stagione 2014/2015 viene eletto miglior centrale della Liga. L’estate successiva passa dal Valencia al City per la cifra monstre di 45 milioni di euro.
Federico Fazio: altro protagonista della serie A italiana, Fazio a Roma compone con Manolas una coppia affidabile e affiatata. Centrale old style, alto e dominante nel gioco aereo, intelligente tatticamente, naturalmente lento. In una canonica difesa a 4 sarebbe il compagno ideale per Otamendi, ma con Sampaoli non esistono scelte scontate (Messi a parte).
Marcos Rojo: attualmente al Manchester di Josè Mourinho, dove non sempre è riuscito ad essere titolare con costanza. Ex Sporting Lisbona, ex Spartak Mosca, Rojo è un giocatore grintoso e fisico con una certa propensione al cartellino giallo. Fantallenatori di tutto il mondo, stateci attenti.
Nicolas Tagliafico: classe ’92, terzino sinistro in forza all’Ajax. Di lui si dice che abbia una grande corsa e una buona tecnica, il che lo rende affidabile dietro ma sopratutto pericoloso in avanti quando riesce ad arrivare sul fondo e crossare. Curiosità: Tagliafico ha il passaporto italiano e pare che alcuni grandi club proprio italiani siano sulle sue tracce (Napoli e Roma su tutte).
Marcos Acuna: Hakuna Matata potrebbe essere un nomignolo simpatico per il classe ’91 in forza allo Sporting Lisbona, peccato che la “n” in realtà si legge “gn“. Le statistiche dicono che quando parte dalla panchina quasi sempre subentra nel secondo tempo. Vedremo se anche ai Mondiali sarà così.
Javier Mascherano: siamo in presenza di un vero e proprio totem del calcio argentino. Che dire di un giocatore che nella sua carriera ha vinto 19 titoli di club oltre che due Olimpiadi con la Seleccion? Nel curriculum anche la finale di Coppa del Mondo 2014 persa contro la Germania e altre quattro finali (incredibilmente perse tutte) di Coppa America. Può giocare a centrocampo, può giocare in difesa.
Eduardo Salvio: attaccante esterno del Benfica, el Toto esordisce in Nazionale maggiore a soli 19 anni. Sampaoli lo ritiene un jolly importante perché può anche essere schierato terzino quando si cerca un assetto particolarmente offensivo.
Lucas Biglia: reduce da una stagione fantastica con la maglia della Lazio, quest’anno in rossonero non ha saputo mantenere gli stessi standard. Sampaoli lo ha spesso schierato titolare anche se in Argentina non tutti ne riconoscono le qualità. Pochi mesi fa Maradona ha detto di Biglia: “qualcuno si sarebbe mai immaginato che un giorno uno coma Biglia potesse vestire la maglia della nostra Nazionale?“. Non proprio un complimento..
Giovani Lo Celso: Lo Celso centrocampista eccelso. Classe ’96, quest’anno quasi sempre titolare nello stellato PSG grazie alla sua tecnica e capacità di dribbling nello stretto. Curiosità anche per Lo Celso: sempre titolare ma anche sempre sostituito nei quattro incontri in cui è sceso in campo con la maglia della Nazionale maggiore.
Ever Banega: vecchia conoscenza del calcio italiano avendo militato una stagione nell’Inter senza lasciare un grande ricordo. Giocatore molto tecnico e al tempo stesso molto cadenzato, in campo sembra seguire le movenze del famoso tango argentino, non a caso è soprannominato “el tanguito“. In patria gode di una grande considerazione ma non è detto che faccia il titolare.
Manuel Lanzini: classe 1993 in forza al West Ham, può fare il centrocampista ma anche l’esterno d’attacco. Anche Lanzini ha il passaporto italiano e proprio con l’Italia ha realizzato la sua prima rete con la maglia dell’Albiceleste. Può essere la sorpresa positiva di questa Argentina, nelle ultime amichevoli è sempre stato schierato titolare.
Maximiliano Meza: probabilmente poco conosciuto dal grande pubblico, Meza è centrocampista offensivo classe ’92 in forza all’Indipendiente. Ha da poco esordito con la Seleccion nella disfatta di Madrid, 6-1 per la Spagna.
Angel Di Maria: pezzo pregiato della rosa argentina, appetito da tutti i club europei che possono permetterselo. Ala, mezzala, seconda punta, el Fideo è un giocatore fantastico dotato di velocità e tecnica sopraffina. Nella sua carriera europea ha giocato solo nei top team: Benfica agli esordi, poi Real Madrid, Manchester United e adesso PSG. Spesso accostato troppo ottimisticamente ai grandi club italiani, in realtà difficilmente avremo il piacere di vederlo in serie A se non nella fase calante della sua carriera.
Cristian Pavon: giovane prospetto del calcio argentino, oggi milita nelle fila del Boca Junior dopo gli esordi con le maglie del Talleres e del Colon. Ha fatto tutta la trafile con le Under della Seleccion, vedremo se potrà dare il suo apporto già a partire da questo mondiale.
Lionel Messi: Lionel Messi, nothing else. Campione assoluto dei nostri tempi, i bambini di ogni latitudine mondiale sognano di diventare un giorno dei campioni come lui. Con il Barcellona ha vinto tutto, a livello personale idem. La sua storia con l’Argentina però è un racconto in chiaroscuro, dall’eterno paragone con Maradona alle troppe finali perse fra Brasile 2014 e le varie Coppe Americhe. Proprio dopo la finale 2016 persa ai rigori contro il Cile dichiarò di voler abbandonare la Nazionale. Fortunatamente ci ha ripensato ed ora eccolo di nuovo qua a cercare quel successo con l’Argentina che lo libererebbe definitivamente dal fantasma sempre presente di Diego Armando Maradona.
Paulo Dybala: incredibile ma vero, la sua convocazione è stata in dubbio fino all’ultimo. Non parte titolare perché in Argentina, e forse non solo, sono tutti convinti che sia un clone di messi e che pertanto i due difficilmente potrebbero convivere in campo. Tesi sostenuta dallo stesso Dybala in un’intervista sincera ma dal sapore di un clamoroso autogol.
Sergio Aguero: altra istituzione del calcio argentino, el Kun in nazionale ha realizzato la bellezza di 37 reti in 85 partite. Pupillo del solito Maradona probabilmente non solo per motivi tecnici dato che ha sposato una delle sue figlie. Quest’anno il suo minutaggio al City si è leggermente ridotto, ma le sue statistiche non ne hanno risentito dato che può sempre vantare uno score impressionante di 143 gol in 206 partite con i Citizens.
Gonzalo Higuain: dulcis in fundo, el Pipita. Già capocannoniere della nostra serie A, fra Napoli e Juventus ha realizzato la bellezza di 111 reti in 177 partite di campionato. Più la Coppa Italia, più la Champions League. Insomma, un bomber clamoroso che tuttavia in Argentina si è spesso sentito criticato con l’accusa di essere poco incisivo nelle partite importanti. Vero o no lui risponde con i numeri: 31 reti in 72 presenze con la maglia della nazionale maggiore.
FORMAZIONE TIPO
433: Caballero, Salvio, Otamendi, Fazio, Tagliafico, Lo Celso, Mascherano, Lanzini, Di Maria, Messi, Higuain
Ballottaggi: Lanzini-Banega 55%-45%, Salvio-Mercado 60%-40%, Higuain-Aguero 55%-45%
GOLEADOR
Messi: 64 reti in 124 presenze
Aguero: 37 reti in 85 presenze
Higuain: 31 reti in 72 presenze
RIGORISTI
1) Messi
2) Aguero
ASSIST MAN
Messi, Di Maria
PORTATORI DI MALUS
Otamendi: 12 ammonizioni in 54 presenze
Rojo: 10 ammonizioni ed 1 espulsione in 56 presenze
Filippo Tamburini
GUIDA AL FANTAMONDIALE: l’ Argentina
**clicca sulla sezione desiderata per visualizzare i contenuti**