Chieverpool

La situazione della Roma ricorda un po’ quelle scazzottate a
scuola che oggi si chiamano bullismo; se le prendevi mica potevi andare a casa
a frignare sennò magari ti toccava incassare anche il resto, per cui stavi in silenzio,
facevi i compiti e rimandavi i propositi di vendetta ai pensieri notturni e
alle grandi manovre dei giorni successivi.
Se ci pensate bene il bullo che ce le ha date di santa
ragione è il Liverpool, la mamma il Chievo, i compiti la qualificazione alla
Champions 2018-19 ed il tentativo di  vendetta (Uefa permettendo) la sfida del 2
maggio nella gara di ritorno all’Olimpico; perché due bei schiaffoni glieli
abbiamo dati anche noi tra un pugno e l’altro e magari col vento a favore gli
restituiremo anche i cazzotti.
Nessuna distrazione è consentita agli uomini di Di
Francesco, perché, come già detto e ribadito, partecipare alla prossima
Champions è più importante per la sopravvivenza del club, della gloria che
deriverebbe dalla qualificazione per la finale di Kiev.
Pallotta potrà permettersi bagni notturne nelle fontane,
multe e donazioni a cinque zeri ma non ha la forza di programmare senza
incassare il bonus di benvenuto in Champions.
Distrazioni vietate dunque, soprattutto per Di Francesco.
Sia chiaro: suo è il miracolo Champions di quest’anno, ma
anche sua la colpa della sonorità della sconfitta ad Anfield.
Nel presentarvi la gara avevo scartato l’opzione difesa a
tre motivandola con la controproduttività di tale modulo contro un tridente
veloce. Ho sbagliato previsione e, visti i primi 2° minuti ( con la Kop muta o
a fischiare di paura)  ho pensato che Di
Francesco fosse un mago. Ma poi è successo qualcosa, un qualcosa che si può
chiamare, con gergo tecnico, grandissima botta di culo.
Perché Klop, che oggi sembra un mago ma non lo è, aveva
schierato un centrocampo prudente, senza il feroce e continuo dinamismo necessario
a mettere in crisi la mediana giallorossa. E qui subentra il dio del calcio: in
pochi minuti fa sbattere sulla traversa la bordata di Kolarov, azzoppa
Chamberlain e fa entrare l’uomo che darà al Liverpool il necessario cambio di
passo in mezzo, tale Wijnaldum. Una
furia tecnica e imprevista.
Il primo gol è una perla di Salah, ma i successivi tre sono
tutti in contropiede.
Perché Di Francesco toppa in tutti i modi possibili. Tiene
alta una difesa sempre costretta all’uno contro uno, non rinforza un
centrocampo che arranca né sostituisce un De Rossi frastornato, fa sfiancare il
ninja cambiandogli un ruolo per tatuaggio, isola Dzeko come fosse al 41bis e
soprattutto non ha la visione di lungo periodo (che nelle coppe coincide con
180”).
Il quinto gol è incommentabile, mi rifiuto di dirvi che un
nanerottolo anticipa due giganti e che l’uomo sul palo trova il modo di scansarsi.
Ogni Roma che ricordo, forte  o debole che fosse ha sempre avuto il problema
della tenuta piscologica purtroppo.
A quel punto, messo all’angolo e indolenzito,  il pugile suonato comincia ad agitare
disperatamente le braccia e, quasi senza volere, molla due bei colpi precisi
allo stomaco che fanno vacillare l’avversario. Il gigante li accusa, barcolla,
ma soprattutto mostra di non avere una buona guardia ma solo dei gran colpi d’attacco.
Se deve incassare lo fa da principiante, goffamente.
Non mi aspetto remuntade, romantade o altre cose del genere.
Magari un altro paio di bei pugni dati bene, quelli si. Per ripartire con
consapevolezza nuova e rinnovata il prossimo anno.
Ma parlare di prossimo anno ha senso solo se, dimostrando di
aver superato l’eterna adolescenza, la Roma batterà il Chievo sabato pomeriggio.
Poi e solo poi, a mente sgombra si potrà pensare alla vendetta.
Ah Eusebio, io non sono attaccato ai soldi per cui gli 11 da
schierare il 2 te li dico gratis e gratis te li spiego.
Li devi attaccare stando attento ai contropiedi? Quindi
concordi che ti serve il 433 più veloce che hai? Hai detto che chi non ci crede
starà fuori?
Benissimo, scrivi: Allison Peres Fazio Manolas Kolarov
Strootman (Gonalons) Naingollan Florenzi Dzeko Under El Shaarawy(Perotti).
Hai una catena di destra Peres-Florenzi-Under che corrono e
idem a sinistra.
Ma soprattutto tieni fuori chi ci ha detto in faccia che
loro sono forti e non bisogna illudersi.
Se non avessi mai voluto illudermi andando oltre la logica,
la fisica, e la razionalità in genere, avrei scelto altre squadre; una di
quelle che prendono applausi solo se vincono e anche tanto (ma non importa
come), mentre tu lo sai che applausi sinceri, li avrai anche se dovessi perdere
male.
 Grazie in anticipo.
Angelo Spada 


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