Derby venduto, sei solo un cornuto. Su questo non credo ci sia poi tanto da discutere. Molto di più su cui invece si può dibattere è per lo striscione apparso a Bari domenica 4 marzo a poche ore dalla morte di Astori. “Perché Astori e non Masiello ?” il testo dell’ormai famigerata scritta per la quale tutti non hanno subito esitato ad indignarsi al grido di vergogna. Certamente non è cosa bella augurare la morte a qualcuno, capiamoci. Al contempo però a santificare Masiello proprio non ci sto.
Bada bene, esistono varie categorie di tifosi, ognuna delle quali merita rispetto e questo vorrei che fosse chiaro. C’è il tifoso da divano, quello che esulta davanti alla tv e poi subito è pronto con lo smartphone a sfottere gli amici, c’è il tifoso occasionale, quello che segue la squadra solo quando va bene per criticare chi invece macina km quando va male (i più odiosi), c’è il tifoso che è felice quando la propria squadra stenta solo per poter dire ve l’avevo detto io…Per tutte queste categorie di tifosi un derby venduto sicuramente fa male ma è quel dolore paragonabile alla scena saliente di un film interrotto dalla pubblicità. Ci resti male, ma dopo qualche minuto passa.
Poi però c’è un’altra frangia del tifo e non parlo solo dei gruppi organizzati, ci sono i tifosi che vivono un amore viscerale ed imprescindibile per i propri colori. Per tutte queste persone i 2 anni e poco più scontati da Masiello sono briciole, fine pena mai sarebbe stato sicuramente più appropriato. Del resto c’è poco da meravigliarsi in Italia, siamo nel Paese dei balocchi dove un Presidente beccato in flagranza con una valigetta piena di contanti esercita tutt’ora nel massimo delle funzioni e si permette il lusso di gridare non mollo ad una platea compiacente. Tutto bene. Il Sig. Andrea Masiello avrebbe meritato di finire la carriera certamente sui campi di Serie A ma come raccattapalle o steward e non da attore protagonista qual è ai giorni nostri ma questo è un mio parere personale che conta come il due di coppe quando regna bastoni. Parere di un tifoso senza interessi di sorta, scevro da ogni logica di potere ma non per questo ignorante e compiacente. Eh sì, perché la nostra categoria è quella più bistrattata alla fine della fiera. Ci dipingono come i fruitori dello “spettacolo”, quelli senza i quali lo show non potrebbe continuare e i soliti slogan da pay tv. A conti fatti siamo invece quelli che la prendono nel posto dove non batte il sole e che mai vengono presi in considerazione nelle decisioni.
Poi però c’è un’altra frangia del tifo e non parlo solo dei gruppi organizzati, ci sono i tifosi che vivono un amore viscerale ed imprescindibile per i propri colori. Per tutte queste persone i 2 anni e poco più scontati da Masiello sono briciole, fine pena mai sarebbe stato sicuramente più appropriato. Del resto c’è poco da meravigliarsi in Italia, siamo nel Paese dei balocchi dove un Presidente beccato in flagranza con una valigetta piena di contanti esercita tutt’ora nel massimo delle funzioni e si permette il lusso di gridare non mollo ad una platea compiacente. Tutto bene. Il Sig. Andrea Masiello avrebbe meritato di finire la carriera certamente sui campi di Serie A ma come raccattapalle o steward e non da attore protagonista qual è ai giorni nostri ma questo è un mio parere personale che conta come il due di coppe quando regna bastoni. Parere di un tifoso senza interessi di sorta, scevro da ogni logica di potere ma non per questo ignorante e compiacente. Eh sì, perché la nostra categoria è quella più bistrattata alla fine della fiera. Ci dipingono come i fruitori dello “spettacolo”, quelli senza i quali lo show non potrebbe continuare e i soliti slogan da pay tv. A conti fatti siamo invece quelli che la prendono nel posto dove non batte il sole e che mai vengono presi in considerazione nelle decisioni.
Prendi ad esempio domenica 4 marzo con annessa la notizia, tragica, della morte di Astori. Massimo rispetto e cordoglio per la famiglia, gli amici, i colleghi e chi più ne ha più ne metta ma qualcuno si è forse preoccupato dei veronesi che facevano 1.000 km per andare a Benevento per la partita della vita ? No. Qualcuno ha preso in considerazione i tifosi baresi rimasti bloccati in pullman da Bari fino ad Avellino casello per poi fare prontamente inversione ? No. Leggevo a caldo di proposte di far slittare l’inizio delle partite con doveroso minuto di silenzio e allo stesso tempo leggevo che venivano considerate bestemmie, cose fuori dal mondo. Beh io non la penso così in tutta sincerità, a mio avviso le gare in calendario avrebbero dovuto disputarsi fatta eccezione per le squadre coinvolte direttamente con Astori, vuoi per militanza presente vuoi per quella passata.
Anche perché se fermarsi è sinonimo di rispetto allora ci si sarebbe dovuti fermare anche per la scomparsa di Gabriele Sandri ma purtroppo nel calcio e dintorni si ha spesso la memoria corta. Il massimo di rispetto che fu concesso per Gabriele furono 10 minuti di ritardo salvo per Inter Lazio e il posticipo serale della Roma. A Bergamo per Atalanta Milan la partita fu sospesa per volere degli ultras atalantini che minacciavano di entrare in campo e proprio in quell’occasione il calciatore Seedorf rifiutò di indossare la fascia nera in segno di lutto. La morte, talvolta, ha due pesi e due misure. Per il resto lunga vita ai tifosi per tutti gli altri dei derby venduti siete solo dei cornuti.
Anche perché se fermarsi è sinonimo di rispetto allora ci si sarebbe dovuti fermare anche per la scomparsa di Gabriele Sandri ma purtroppo nel calcio e dintorni si ha spesso la memoria corta. Il massimo di rispetto che fu concesso per Gabriele furono 10 minuti di ritardo salvo per Inter Lazio e il posticipo serale della Roma. A Bergamo per Atalanta Milan la partita fu sospesa per volere degli ultras atalantini che minacciavano di entrare in campo e proprio in quell’occasione il calciatore Seedorf rifiutò di indossare la fascia nera in segno di lutto. La morte, talvolta, ha due pesi e due misure. Per il resto lunga vita ai tifosi per tutti gli altri dei derby venduti siete solo dei cornuti.
Ciccio
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