Sono ormai quasi sei mesi che la lega calcio ha deciso di sperimentare in serie A il famigeraro VAR ( Video Assistant Referee ) e dopo ormai un girone di andata concluso tiriamo le prime somme sul suo funzionamento. Dall’anno scorso è iniziata una vera e propria rivoluzione nel mondo del calcio, che porterà la tecnologia nei maggiori campionati nazionali. I primi a sperimentare il Var sono stati gli Olandesi dell’ EREDIVISIE , dove viene utilizzata già dalla stagione scorsa, quest’anno invece è toccato alla BUNDESLIGA e alla SERIE A. In Italia la “moviola” era attesa da molto tempo ed è stata accolta dai più con grande entusiasmo. Presentata come lo strumento che avrebbe risolto tutte le chiacchiere da bar e che avrebbe fatto trionfare con assoluta certezza la meritocrazia, il VAR è diventato ormai parte integrante di tutte le partite. Il suo funzionamento è stato spiegato e rispiegato in tutte le salse così da farlo capire anche a noi comuni mortali. Le prime giornate di campionato sono state, come previsto, alquanto confusionarie per ciò che concerne l’utilizzo di questa nuova tecnologia, gli stessi arbitri hanno inizialmente dovuto capire come e quando usarla. Qualcosa però ancora non torna, le chiacchiere da ba , infatti, non si sono placate ed anzi si sono moltiplicate a dismisura creando più caos di quanto già non ce ne fosse prima. L’ attenuante è che comunque bisogna dare tempo alla macchina del calcio per assimilare un cambiamento così epocale, certo è che in questi primi sei mesi sono molti i dubbi che circolano attorno al VAR e a più di una società ha fatto storcere il naso. Comunque sia bisogna farci l’abitudine a dover convivere con la tecnologia applicata al calcio, perché ormai non si torna più indietro ed è alquanto inutile fare fantomatiche classifiche “con” e “senza” la moviola. Immaginate un calcio che da domani abolisce il VAR, un numero ancor più infinito di polemiche.
Per ora sembra un metodo un po’ troppo arbitrario ma, con le giuste regolamentazione, può sicuramente essere più che efficace e riuscire nell’intento per cui è stato progettato.
A cura di A. Vulcano
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