REAZIONE
“Fondamentale. Reagiamo continuando a fare quello che abbiamo sempre fatto da luglio. Reagiamo dall’estate a ciò che è successo precedentemente. Siamo nella rotta giusta che cercavamo. E’ tutto sotto controllo. E’ chiaro che non vorremmo perdere mai, ma anche con l’Udinese la squadra ha mostrato identità”.
“Alcuni calciatori non hanno avuto tantissime possibilità, ma poi qui sul campo vedo la voglia di migliorarsi in tutti i miei calciatori. Ho completa fiducia in tutti loro. Difficile trovarne qualcuno di cui posso farne a meno perché non è a livello degli altri. E c’è fiducia anche tra di loro, lavorando in maniera corretta”.
“Ragionare in questa maniera per me non ha alcuna utilità a livello personale. Come lo dico ai miei che non ho fiducia in loro? Come rientro poi nello spogliatoio? Chiaro che se parliamo di mercato, se ci sarà la possibilità, Sabatini e Ausilio faranno gol come Icardi e Perisic. Ma bisogna capire quelle che saranno le possibilità, i programmi. Come dicevo l’altro giorno: facciamo parlare la proprietà in modo da indirizzare le nostre intenzione e anche i nostri discorsi rivolti ai tifosi. Ma al momento non ci sono vie di fuga per i nostri giocatori, da qui alla fine. Lo hanno detto loro stessi che possiamo ambire a determinate posizioni. Per cui si va dritti con coerenza. Bisogna distinguere tra cosa lasciare e cosa portarsi dietro una volta che si ragiona, fra di noi ci siamo detti che possiamo ambire a queste posizioni. E non è facile, come qualche volta si vuol far credere: ci sono diverse squadre forti partite per arrivare lì e basta. Qui nessuno si tira indietro”.
“A me direttamente, no. Per ora, no. Quando avverrà, si prenderà in considerazione. Io preferisco avere a che fare con chi punta a giocare, a imporsi, e non con chi vuole andare via. Il dialogo diventa parziale. Per esempio Perisic: lui in estate aveva dei motivi corretti, per cui se ne parla. Ma se uno vuole giocare di più… Le presenze non fanno classifica, a me interessa quello. E faccio una riflessione: leggo di chi vuole andare via, di chi come Skriniar ci viene richiesto, però poi ci si dice che dobbiamo vincere il campionato. Alla Juve, per dire, ne sento pochi dire che vogliono andare via. Sento parlare di vittorie, e questo è il riferimento che dobbiamo avere da qui in avanti. Poi è chiaro che Skriniar lo vogliono tutti, è fortissimo: lo sanno vedere tutti. Siamo l’Inter, squadra di ambizione: sentire tutti questi discorsi, rispetto ad altre squadre, c’è differenza”.
“Il problema non è questo, ma avere stadi corretti per il nostro movimento, in modo da far vivere alle famiglie lo spettacolo. Giocano ovunque, non vedo quale possa essere il divieto. Poi è chiaro che giocare con il ghiaccio e con il freddo diventa più difficile, ma se ci sono stadi adeguati allora si può giocare anche alle 12.30 del 25 dicembre. Per giocare a pallone non ci vuole una data: ci vuole un pallone e due maglie per i pali”.
“A me, in questa direzione, non ha detto nulla né Sabatini né Joao Mario. Per me Joao è un calciatore forte dell’Inter e se mi confermerà di aver ripreso un po’ di condizione è chiaro che lo posso usare. Lui è uno di quelli che ci dà le soluzioni per vincere le partite”.
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