ITALIA SVEZIA: C’era una volta il calcio italiano…di Ciccio

Oggi ti voglio raccontare una bella storia, di quelle che sanno di leggenda perché passate e non torneranno più: c’era una volta il calcio italiano. Se sei nato nel 2000 o giù di lì avrai il vantaggio di poter avere tutta la vita davanti ma certamente non avrai vissuto i tempi migliori della Serie A. Stenterai a crederci ma era il campionato più bello e difficile del mondo, le squadre erano 18, gli stranieri tre e facevano a botte pur di venire a giocare nel Belpaese. 
Il Milan faceva collezioni di Coppe dei Campioni, esportavamo idee e metodi di allenamento, la Juve vinceva e rubava. Ah no, quello non è cambiato. Eravamo vent’anni avanti a tutti ed oggi ci ritroviamo ad essere dieci anni indietro, vincere con un solo gol di scarto (e soffrendo) in una gara ufficiale contro l’Albania non sarebbe successo nemmeno se la nostra Nazionale avesse partecipato ad un rave nel ritiro pre partita. Oggi è tutto cambiato, qualcuno si è svegliato improvvisamente il giorno dopo Italia Svezia nel bel mezzo di un incubo pensando di aver ricevuto una mazzata inaspettata. Io no. Sono ben undici anni che il nostro movimento calcistico riceve vagonate di merda in faccia senza che nessuno nel frattempo abbia mosso un dito. Senza che nessuno nel frattempo abbia mosso un dito. Gli altri si sono organizzati, hanno uniformato i sistemi di gioco delle rappresentative giovanili a quelle maggiori, si sono documentati, noi siamo rimasti fermi schiavi di una rendita che è ormai stra terminata. Non sta a me analizzare le cause e proporre soluzioni, non è il mio lavoro, sono un semplice appassionato che vive di calcio da quando ha aperto gli occhi per la prima volta. Però qualche considerazione l’ho fatta, di partite ne vedo tante e qualche confronto lo faccio. Mi piace il calcio giovanile e spesso guardo le partite della Primavera e nel corso degli anni ho notato un incremento smisurato di stranieri assolutamente non giustificabile. Io non posso credere che a Forcella piuttosto che a Lambrate non ci siano ragazzi validi che possano essere inseriti in squadra evitando di andare a pescare improbabili jolly in Burkina Faso o nel cuore di Parigi, cambia poco. E allora siccome sono italiano è insita in me la malignità e mi viene da pensare che attorno a tutto questo possa esserci il procuratore che mercanteggia, la società compiacente, l’intermediario che si ingrassa e tutto ciò che ne consegue in fenomeni tipicamente nostrani. Poi ci sono i mille sapientoni, quelli che sanno tutto, i giornalisti pronti sempre a sputare sentenze il giorno dopo a fatto compiuto senza avere un minimo di spunto costruttivo il giorno prima che magari non sarebbe nemmeno malaccio. Hai notato anche tu il buon Caressa nel dopo partita che scuoteva la testa avvilito come se gli avessero amputato un arto ? E faceva congetture, stilava dati senza senso, ho sentito più volte il termine “ripartire” e “ricostruire” di quanto avessi mai sentito prima. Solo oggi a fatto compiuto però. Peccato però che il network per cui lavora ci propina settimanalmente merda spacciandocela per caviale e noi puntualmente abbocchiamo convinti di assistere ad uno spettacolo strepitoso quando invece è tutto imbottito di contenuti insufficienti a dir poco. Grande week end di Serie A, imperdibile appuntamento nel posticipo e così via, il tutto condito da effetti speciali di alto livello che distolgono l’attenzione da quello che è il reale indice qualitativo del nostro campionato. Tu prendi ad esempio Immobile e non perchè ce l’abbia con il ragazzo anzi mi sta pure simpatico. Questo è uno che è stato cacciato a calci nel culo da Dortmund e Siviglia prima di tornare in Serie A facendoci credere di aver ritrovato il nuovo Van Basten. Uno che segna doppiette e triplette contro Benevento & Co. salvo poi non toccare palla in contesti internazionali. Un onesto mestierante dell’area di rigore anche qui propinato come un implacabile stupratore delle difese avversarie. Si è parlato anche troppo di Ventura messo alla croce come il peggiore degli incompetenti. Io non condanno il Mister per il solo fatto che è un uomo con delle idee ed è già tanto al giorno d’oggi nel deprimente contesto nazionale. Idee giuste o sbagliate che siano ma comunque idee. Una figura certamente non adatta al ruolo di selezionatore che deve ottimizzare il tempo a disposizione mentre Libidine ha bisogno di lavoro quotidiano per rendere automatici i meccanismi del suo calcio. Ma questo lo so io che sono un appassionato e non lo hanno previsto i nostri lungimiranti dirigenti nonchè i fenomeni (del giorno dopo) della carta stampata che oggi lo mettono dietro la lavagna con il cappello da asino. E non mi si venga a dire che Insigne ci avrebbe portato al Mondiale perché non ci credo, in questi casi di debacle così clamorosi sono sempre gli assenti che vincono facile. A mio modestissimo avviso non è tanto Italia Svezia il problema quanto il doppio confronto con la Spagna. E’ lì il gap insormontabile. Oggi è un giorno triste per la maggior parte di noi che vedrà per la prima volta un Mondiale senza la nostra Nazionale, niente grigliate, niente birra, niente caroselli d’auto, niente di niente. Ma stai tranquillo che quelli che ieri hai visto piangenti li ritroverai fra pochi mesi a Formentera ad abbrustolirsi il culo felici e sorridenti a bordo dei loro yacht lunghi quanto la Salerno Reggio Calabria. 
Poco male, tu continua a goderti sul divano Ciro Van Basten, io mi vedo i cartoni animati con mia figlia.
Ciccio, un tifoso disincantato.
P.S. Perdona il linguaggio, sono un ragazzo di strada.


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