Il Napoli
dei record continua a stupire, sbanca ancora una volta l’Olimpico (stavolta a
farne le spese la Roma) e resta in solitudine al primo posto. Alle spalle dei
partenopei, a due punti di distanza, adesso c’è l’ Inter (vittorioso nel
derby) e non più la Juve; la compagine piemontese ha perso a sorpresa in casa
con la Lazio, e si è portata a -5 dai campani, retrocedendo in terza posizione.
dei record continua a stupire, sbanca ancora una volta l’Olimpico (stavolta a
farne le spese la Roma) e resta in solitudine al primo posto. Alle spalle dei
partenopei, a due punti di distanza, adesso c’è l’ Inter (vittorioso nel
derby) e non più la Juve; la compagine piemontese ha perso a sorpresa in casa
con la Lazio, e si è portata a -5 dai campani, retrocedendo in terza posizione.
Adesso, però, bisognerà gestire l’entusiasmo
di una piazza, quella napoletana, sempre più innamorata della squadra, e non
sarà facile. Il Napoli di Sarri è come una bellissima donna che veste sempre
elegante, che ti seduce e che fa in modo che non le stacchi gli occhi di dosso.
Regala vittorie ed esalta, ma quest’anno la bella donna, un po’ svampita degli
anni scorsi, è diventata anche più matura e meno altezzosa: non indossa più sempre tailleur e
tacchi a spillo, ma infila anche tuta e scarpette da ginnastica (come il suo
tecnico)e quando c’ è da rincorrere l’ avversario, lo fa senza problemi e con
maggiore applicazione e cattiveria agonistica rispetto a qualche anno fa;
bisogna anche dire che gli schemi di Sarri, anche quelli di stampo difensivo,
sono ormai stati recepiti quasi alla perfezione dagli azzurri, ma quello che
più colpisce è la voglia con cui si difende, un po’ in stile Juventus. Gli azzurri, proprio come i
bianconeri(non quelli di questo periodo), adesso sembrano provare maggiore
gusto nel difendere, e questo è certamente un aspetto da non sottovalutare, è
un aspetto che se riescono a far diventare completamente loro, allora si, con
questo nuovo “segno particolare” si può pensare davvero di recitare il ruolo di protagonista numero uno in questo campionato. La partita con la
Roma ha confermato questo cambiamento, questa maturazione sotto l’ aspetto
difensivo; in più gli azzurri sembrano leggere meglio le situazioni della
partita, sono meno impulsivi ed alzano i ritmi quando è necessario farlo. Il
primo tempo di ieri con i giallorossi è stato quello utile a scardinare la
difesa giallorossa, con il solito calcio “danzato” del team di Sarri;
è stato il tempo in cui il Napoli ha minato le certezze della Roma:
tringolazioni, uscite da pressing eccezionali ed Insigne, più accentrato, che
ha fatto ciò che voleva, realizzando anche il gol della vittoria. Nel secondo
tempo, invece, i romani hanno preso campo, specie negli ultimi 20 minuti, ma gli
azzurri hanno difeso con maturità e mostrando anche una certa sicurezza; qualche affanno c’è stato, la Roma ha sfiorato anche il gol con Fazio,
fermato solo da un intervento strepitoso di Reina, ma non c’è mai stata data l’idea di disunione e smarrimento da parte di Albiol & soci, anzi, si è
difeso con cattiveria ed ordine, e non sono venute a mancare azioni in
ripartenza che hanno messo in difficoltà la retroguardia
giallorossa.
di una piazza, quella napoletana, sempre più innamorata della squadra, e non
sarà facile. Il Napoli di Sarri è come una bellissima donna che veste sempre
elegante, che ti seduce e che fa in modo che non le stacchi gli occhi di dosso.
Regala vittorie ed esalta, ma quest’anno la bella donna, un po’ svampita degli
anni scorsi, è diventata anche più matura e meno altezzosa: non indossa più sempre tailleur e
tacchi a spillo, ma infila anche tuta e scarpette da ginnastica (come il suo
tecnico)e quando c’ è da rincorrere l’ avversario, lo fa senza problemi e con
maggiore applicazione e cattiveria agonistica rispetto a qualche anno fa;
bisogna anche dire che gli schemi di Sarri, anche quelli di stampo difensivo,
sono ormai stati recepiti quasi alla perfezione dagli azzurri, ma quello che
più colpisce è la voglia con cui si difende, un po’ in stile Juventus. Gli azzurri, proprio come i
bianconeri(non quelli di questo periodo), adesso sembrano provare maggiore
gusto nel difendere, e questo è certamente un aspetto da non sottovalutare, è
un aspetto che se riescono a far diventare completamente loro, allora si, con
questo nuovo “segno particolare” si può pensare davvero di recitare il ruolo di protagonista numero uno in questo campionato. La partita con la
Roma ha confermato questo cambiamento, questa maturazione sotto l’ aspetto
difensivo; in più gli azzurri sembrano leggere meglio le situazioni della
partita, sono meno impulsivi ed alzano i ritmi quando è necessario farlo. Il
primo tempo di ieri con i giallorossi è stato quello utile a scardinare la
difesa giallorossa, con il solito calcio “danzato” del team di Sarri;
è stato il tempo in cui il Napoli ha minato le certezze della Roma:
tringolazioni, uscite da pressing eccezionali ed Insigne, più accentrato, che
ha fatto ciò che voleva, realizzando anche il gol della vittoria. Nel secondo
tempo, invece, i romani hanno preso campo, specie negli ultimi 20 minuti, ma gli
azzurri hanno difeso con maturità e mostrando anche una certa sicurezza; qualche affanno c’è stato, la Roma ha sfiorato anche il gol con Fazio,
fermato solo da un intervento strepitoso di Reina, ma non c’è mai stata data l’idea di disunione e smarrimento da parte di Albiol & soci, anzi, si è
difeso con cattiveria ed ordine, e non sono venute a mancare azioni in
ripartenza che hanno messo in difficoltà la retroguardia
giallorossa.
L’ anno
scorso, il Napoli, dava l’idea(nel girone di ritorno) di essere meno
riflessivo, tendendo a mantenere i ritmi della partita sempre altissimi, adesso
invece si gestisce meglio. Questo è un segno di crescita che porta ad essere
ottimisti per il proseguo della stagione. E adesso sotto col City! in una sfida a colpi di triangolazioni che per gli amanti del bel calcio sarà vera libidine.
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