Dimenticare Crotone e possibilmente fare tesoro delle lacune evidenziate nella partita dello Scida. Sembra essere questo l’imperativo che regna in casa granata nella settimana di ritorno dalla trasferta in Calabria e nell’avvicinamento al delicatissimo match con la Roma. Ancora troppo presto per guardare avanti ma è necessario, e siamo sicuri che Mihajlovic l’avrà fatto, mettere sotto la lente d’ingrandimento alcuni passaggi a vuoto che hanno trasformato una partita che si doveva vincere in una gara che era praticamente persa. Troppo comodo e semplicistico dare la “colpa” all’assenza di Belotti sulla quale ci soffermeremo più avanti, il mal da trasferta che attanaglia un po’ tutta la gestione Mihajlovic sembra essere tornato a bomba domenica. Una difesa distratta, un centrocampo con poco filtro e parte dell’attacco che ha faticato a ripiegare per poi ripartire con vigore. Il forfait di Lyanco può aver pesato, proprio nel momento in cui il giovane brasiliano sembrava essere in rampa di lancio ma anche qui è troppo poco per giustificare una prova incolore di tutta la squadra. Andare sotto due volte a Crotone non è certo da squadra che ambisce a traguardi importanti e molto probabilmente il tecnico granata ha anche le sue colpe se analizziamo la singola partita. Curioso anziché no aver fatto un solo cambio in tutta la partita, le bocciature di Berenguer e Gustafson appaiono ormai evidenti e probabilmente fanno tornare a galla una sintonia non proprio esaltante con gli uomini mercato. Niente di definitivo per carità, tutto si può aggiustare senza ricorso a drammi in questo momento della stagione inopportuni. Dicevamo di Belotti e il discorso coinvolge inevitabilmente anche il suo sostituto naturale, Sadiq. Il giovane nigeriano ha talento e su questo non c’è molto da discutere. Fisico incredibile, buona tecnica e velocità, abnegazione e voglia di crescere. Ma non è Belotti. Il Gallo manca tanto e non solo per le capacità realizzative ma anche e soprattutto per l’abilità nel tenere palla e far salire i compagni, dare respiro alla manovra e guadagnare tanti falli utili a spezzare il ritmo in caso di necessità. Ma la crescita esponenziale del ragazzo di Calcinate in questa stagione si stava manifestando anche dal punto di vista tattico. Non più solo bomber letale ma anche pedina intelligente nel defilarsi a tratti per creare il buco centrale e consentire agli incursori granata di infilarcisi arrivando a fari spenti. Tutto questo non si può ancora chiedere a Sadiq, promettente ma acerbo, il rischio di bruciarlo caricandolo di troppe responsabilità è molto alto. E questo è un aspetto che Mihajlovic conosce bene essendo un allenatore che lavora da sempre benissimo con i giovani. Ecco allora la possibilità di lanciare una nuova impostazione forse rischiosa ma anche molto stuzzicante: Ljajic falso nove. I più attenti ricorderanno che negli scampoli finali di Torino Verona, con i granata rimasti orfani di Belotti, Miha spostò proprio il suo 10 in posizione di prima punta e non Boyé. Emergenza sì ma forse anche un’idea alla quale si sta pensando concretamente. Presto parlarne da oggi, le prossime sessioni di allenamento potranno concretamente dirci se siamo nel campo del fantacalcio o di una proposta teoricamente molto interessante. Oggi canonica giornata di riposo per il Toro, da domani si inizierà a pensare concretamente alla Roma e a quella pazza idea del falso nove…
A cura di Paolo Cassano
Solo mia madre e Trid mi chiamano Paolo, per il resto del mondo sono Ciccio @CiccioSeguace
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