Ricomin…anzi, no: continuo da tre. L’Atalanta ritrova il numero magico nel tabellino delle marcature una settimana dopo il risultato contro l’Apollon Limassol. Questa volta, però, la vittima è l’Hellas Verona.
Il turnover è d’obbligo da parte di entrambi gli allenatori ma è la qualità degli interpreti a fare la differenza: Pecchia fa spazio per Kean al centro dell’attacco al posto di Pazzini, mentre Gasp ritrova (mezzo) Papu Gomez, al quale affianca Ilicic e Cornelius.
Il 9 giallonero, infatti, pecca di lucidità sottoporta per ben due volte, non riuscendo a portare i suoi in vantaggio come sarebbe stato vitale fare. A dir la verità, ci sarebbe anche riuscito ma la VAR gli nega la gioia del gol, la stessa che verrà tolta dalla faccia di Freuler dopo che l’arbitro annullerà quello che sarebbe stato il vantaggio bergamasco.
Proprio il centrocampista svizzero, uno dei ragazzi più in forma (se non quello più in forma), punisce gli errori dell’attaccante classe 2000 e apre le danze alle quali si aggiungeranno Ilicic e Kurtic.
La Dea è un diesel: come col Bologna ha bisogno di un tempo di assestamento per cambiare marcia. Normale, tanti impegni ravvicinati (e conseguente rotazione di giocatori) possono causare un po’ di ruggine nei meccanismi.
La classifica, però, non mente: quota 15 punti e terza vittoria consecutiva in una settimana (tenendo conto anche di quella coi greci dell’Apollon).
Ora bisogna tenere ben saldo il volante: a Udine, l’Atalanta affronterà una squadra sempre in bilico che, però, è uscita dal Mapei Stadium con i tre punti in tasca. Anche in quest’occasione, per forza di cose, la ruota girerà ma Petagna, Spinazzola, Cristante, Masiello e Berisha riprenderanno il loro posto.
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