ATALANTA-JUVENTUS 2-2
(21′ BERNARDESCHI, 34′ HIGUAIN, 31′ CALDARA, 68′ CRISTANTE)
Ai ragazzi (compresi quelli cresciutelli) piace andare sulle
montagne, dove le salite servono solo per prendere fiato al fine di urlare
nelle successive discese. Ecco, la fotografia di Atalanta-Juventus è stata
scattata nel momento in cui la squadra di Allegri era in procinto di cominciare
il percorso verso il basso, nel tratto in cui non servono determinate prove di
forza, ma, proprio in quel momento, la giostra inizia a scricchiolare e allora
via con le urla. Ma di terrore. Chi ha malmesso la macchina è stato Gasperini.
montagne, dove le salite servono solo per prendere fiato al fine di urlare
nelle successive discese. Ecco, la fotografia di Atalanta-Juventus è stata
scattata nel momento in cui la squadra di Allegri era in procinto di cominciare
il percorso verso il basso, nel tratto in cui non servono determinate prove di
forza, ma, proprio in quel momento, la giostra inizia a scricchiolare e allora
via con le urla. Ma di terrore. Chi ha malmesso la macchina è stato Gasperini.
Gasperson stava
annusando che qualcosa non stesse andando bene (e certo, prendi due gol in 3’ e
pensi che fili tutto liscio?) e quindi via un incatenato Cornelius per un più
imprevedibile Ilicic che, assieme al Papu, stava attendendo solamente
l’ingresso di Petagna per tornare alle “origini”.
L’ascesa del carro juventino sulla giostra, però, è stato favorito anche da due
sbavature non indifferenti della retroguardia bergamasca: prima Berisha e poi
Spinazzola (il ragazzo deve ancora entrare in condizione) mettono olio sulle
ruote bianconere fino a quel momento un po’ cigolanti, spianando la strada a
Bernardeschi ed Higuain.
A volte, però, come detto anche ai ragazzi meno giovani piacciono le discese ed
è ciò che ha provato Buffon. Si sarà stupito pure lui visto che la maggior
parte del tempo l’ha passato su un carretto che saliva fino al cielo ma questa
volta si è dovuto abbandonare ad una leggerezza che ha prolungato il tempo per
raggiungere il punto massimo del binario: Gigi non trattiene e Caldara
finalizza. 1-2.
annusando che qualcosa non stesse andando bene (e certo, prendi due gol in 3’ e
pensi che fili tutto liscio?) e quindi via un incatenato Cornelius per un più
imprevedibile Ilicic che, assieme al Papu, stava attendendo solamente
l’ingresso di Petagna per tornare alle “origini”.
L’ascesa del carro juventino sulla giostra, però, è stato favorito anche da due
sbavature non indifferenti della retroguardia bergamasca: prima Berisha e poi
Spinazzola (il ragazzo deve ancora entrare in condizione) mettono olio sulle
ruote bianconere fino a quel momento un po’ cigolanti, spianando la strada a
Bernardeschi ed Higuain.
A volte, però, come detto anche ai ragazzi meno giovani piacciono le discese ed
è ciò che ha provato Buffon. Si sarà stupito pure lui visto che la maggior
parte del tempo l’ha passato su un carretto che saliva fino al cielo ma questa
volta si è dovuto abbandonare ad una leggerezza che ha prolungato il tempo per
raggiungere il punto massimo del binario: Gigi non trattiene e Caldara
finalizza. 1-2.
Il centrocampo juventino, man mano che la partita va, fa
passare sempre meno corrente e, infatti, salgono in cabina di regia prima il
VAR (annullando il gol di Mandzukic per una gomitata di Lichtsteiner, nella cui
testa corrente proprio non ne passa, ai danni di Gomez) e poi il figliol prodigo Cristante, lanciato
proprio da Allegri qualche anno prima al Milan.
Non c’è più spazio per i sorrisi. La Juve vede una discesa troppo fitta che
alza i decibel delle urla: in prima fila c’è Dybala, ipnotizzato da Berisha.
passare sempre meno corrente e, infatti, salgono in cabina di regia prima il
VAR (annullando il gol di Mandzukic per una gomitata di Lichtsteiner, nella cui
testa corrente proprio non ne passa, ai danni di Gomez) e poi il figliol prodigo Cristante, lanciato
proprio da Allegri qualche anno prima al Milan.
Non c’è più spazio per i sorrisi. La Juve vede una discesa troppo fitta che
alza i decibel delle urla: in prima fila c’è Dybala, ipnotizzato da Berisha.
I ragazzi più giovani, si sa, sono più attratti dalle
montagne russe, e infatti, alla fine del tour de force, l’Atalanta non è mai
uscita dal campo terrorizzata.
Gli ingranaggi del carro bergamasco si sono sciolti definitivamente?
di Sebastiano Moretto
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