La conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia di Inter Spal
PARTITA FACILE
“Il check in per prendere gli aerei per andare in giro per l’ europa sono queste partite, non come è successo lo scorso anno”.
RUOLO VECINO
“Sono tutti trequartisti e tutti mediani. Questa duttilità è la nostra forza”
STANCHI NAZIONALI
“Non ci sono alibi, chi va in nazionale proprio per questo deve dare di più. Il lavoro si fa dall’ inizio della preparazione, non questa settimana. Quando tornano qui devono dare il contributo anche se non ci sono stati gli allenamenti in settimana. La rifinitura l’ abbiamo usata per entrare con la testa nella partita, sono convinto che faranno bene”
SEMPLICI
“Complimenti a lui e a tutta la dirigenza che hanno riportato la Spal in A. E’ un piacere rivederli nel calcio importante. Noi Toscani abbiamo il vantaggio di avere tante squadre che permettono di fare gavetta e mettersi in luce. Si cresce a pane e strategie, è una sfida di campanilismo continuo. Altro vantaggio è Coverciano, che frequentiamo anche quando non ci riguarda personalmente”.
ALLENATORE DI PERSONALITA’, STADIO QUASI PIENO
“I presuntuosi nel calcio vengono sempre puniti. Nell’ Inter ci sono tantissime persone che lavorano e ci mettono nelle condizioni di lavorare ottimamente. I miei collaboratori facilitano il mio lavoro. Mourinho è uno di quelli che ha determinato il pieno di San Siro di domani. Noi abbiamo l’ occasione di far vedere di essere all’ altezza delle Inter vincenti del passato. Dobbiamo ripagare la fiducia dei tifosi. Lo stadio pieno è merito dei campioni del passato”.
MOTIVAZIONI
“Chi non si motiva da solo è segno che non sa fare bene il suo lavoro, quindi bisogna cercargli un ‘alternativa”
PUNTI FERMI
“Bisogna creare i presupposti per capire che squadra siamo. Qui bisogna sempre dare tutto e dare il massimo. Se i giocatori dicono che si può lottare per andare in Champions a me sta bene, però devono mantenere il livello alto sempre”.
PERISIC
“Buon lavoro della società per tenerlo quì. Grande persona, noi guardiamo sopratutto a questo. Ha le caratteristiche per essere uno dei capitani dell’ Inter, ce ne serve più di uno oltre quello che porta la fascia. La sera rimane sempre il palestra per migliorare. Noi ci aspettiamo tanto da lui e lui è disponibile a prendersi responsabilità. Ha capacità offensive e difensive. Ho fatto vedere i video di alcuni recuperi difensivi strepitosi”.
INTER LOTTERA’ PER LO SCUDETTO?
“La squadra lavora bene, anche se non vincevamo io ero contento. Le partite si possono vincere o perdere. L’ importante è far vedere dove si vuole andare. I giornalisti tendono a creare il vincente o il fallito. Io vorrei parlare di squadra non di vittoria. L’ obiettivo è come riesci a lavorare. Se tutti dicono che si possa arrivare in Champions bisogna migliorare di 30 punti, per lo scudetto di 50. Non posso fissare obiettivi, bisogna tentare di vincere le partite. Non bisogna accontentarsi, bisogna voler vincere, non farsi mandare fuori con cartellini. Non contano le cose individuali. Il raggiungimento di obiettivi personali non arricchiscono la bacheca dell’ Inter. Bisogna pensare di vincere come squadra. Bisogna vincere tantissime partite per colmare la differenza con le prime quattro dello scorso anno. Dobbiamo ripagare la fiducia dei tifosi che ci hanno accreditato riempiendo lo stadio”.
PERICOLO DI DOMANI
“La loro qualità e il gioco espresso negli ultimi tre anni. Giocano a memoria il calcio di Semplici. Avremo delle difficoltà enormi. Se però le nostre intezioni sono quelle dette, non abbiamo scelte”.
GAGLIARDINI E JOAO MARIO
“Gioca Gagliardini, lo sa da martedì. E’ un gran calciatore, se non l’ho fatto giocare perché mi serviva un altro. Abbiamo tanti giocatori, succede che qualcuno rimanga fuori. La cosa importante è accettare in ruolo meno importante ma quando lo usi dia aiuto alla squadra. Joao Mario è stato perfetto da questo punto di vista”.
“Chi non si motiva da solo è segno che non sa fare bene il suo lavoro, quindi bisogna cercargli un ‘alternativa”
PUNTI FERMI
“Bisogna creare i presupposti per capire che squadra siamo. Qui bisogna sempre dare tutto e dare il massimo. Se i giocatori dicono che si può lottare per andare in Champions a me sta bene, però devono mantenere il livello alto sempre”.
PERISIC
“Buon lavoro della società per tenerlo quì. Grande persona, noi guardiamo sopratutto a questo. Ha le caratteristiche per essere uno dei capitani dell’ Inter, ce ne serve più di uno oltre quello che porta la fascia. La sera rimane sempre il palestra per migliorare. Noi ci aspettiamo tanto da lui e lui è disponibile a prendersi responsabilità. Ha capacità offensive e difensive. Ho fatto vedere i video di alcuni recuperi difensivi strepitosi”.
INTER LOTTERA’ PER LO SCUDETTO?
“La squadra lavora bene, anche se non vincevamo io ero contento. Le partite si possono vincere o perdere. L’ importante è far vedere dove si vuole andare. I giornalisti tendono a creare il vincente o il fallito. Io vorrei parlare di squadra non di vittoria. L’ obiettivo è come riesci a lavorare. Se tutti dicono che si possa arrivare in Champions bisogna migliorare di 30 punti, per lo scudetto di 50. Non posso fissare obiettivi, bisogna tentare di vincere le partite. Non bisogna accontentarsi, bisogna voler vincere, non farsi mandare fuori con cartellini. Non contano le cose individuali. Il raggiungimento di obiettivi personali non arricchiscono la bacheca dell’ Inter. Bisogna pensare di vincere come squadra. Bisogna vincere tantissime partite per colmare la differenza con le prime quattro dello scorso anno. Dobbiamo ripagare la fiducia dei tifosi che ci hanno accreditato riempiendo lo stadio”.
PERICOLO DI DOMANI
“La loro qualità e il gioco espresso negli ultimi tre anni. Giocano a memoria il calcio di Semplici. Avremo delle difficoltà enormi. Se però le nostre intezioni sono quelle dette, non abbiamo scelte”.
GAGLIARDINI E JOAO MARIO
“Gioca Gagliardini, lo sa da martedì. E’ un gran calciatore, se non l’ho fatto giocare perché mi serviva un altro. Abbiamo tanti giocatori, succede che qualcuno rimanga fuori. La cosa importante è accettare in ruolo meno importante ma quando lo usi dia aiuto alla squadra. Joao Mario è stato perfetto da questo punto di vista”.
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