Inter-Spal 2-0: L’analisi del match dei nerazzurri.

Come da pronostico non era una partita semplice e la Spal ha dimostrato, ancora una volta, di essere una compagine sottovalutata in grado di dare filo da torcere a quasi tutte le squadre che affronterà.
L’Inter ottiene i preziosissimi 3 punti grazie alle prodezze dei migliori, rigore di Icardi prima e colpo balistico eccezionale di Perisic poi.
Il 2-0 finale però non deve illudere che la partita per i nerazzurri sia stata facile, tutt’altro.
Gli uomini di Semplici, con il loro asfissiante e ben organizzato 3-5-2, hanno occupato perfettamente ogni zona nella loro parte di campo riuscendo quasi sempre ad annullare Icardi (cosa non da poco), mettendo ben più di una pezza sulle corsie laterali e marcando in maniera perentoria Perisic che prima del gioiello finale si era fatto notare esclusivamente per l’enorme sacrificio in fase difensiva.
Solo una distrazione di Vicari al 24′, su un dribbling stretto di Joao Mario, ha permesso all’Inter di conquistare il rigore e siglare il goal del vantaggio, sbloccando così il risultato.
Tra i migliori della compagine di Spalletti è senza ombra di dubbio Milan Skriniar.
Lo slovacco ha dato l’ennesima prova del suo valore e dalla sua continua crescita anticipando perfettamente gli avversari ed effettuando precise chiusure, prova che va quasi ad oscurare il buon lavoro fatto anche dal suo compagno di reparto Miranda.
A centrocampo Borja Valero si conferma sempre più il metronomo della squadra, ben protetto da un Gagliardini in lenta ma decisa crescita, mentre in avanti solo Candreva dimostra ancora qualche incertezza, con Icardi e Perisic sempre più i leader della squadra.
Nota a parte per Joao Mario, il portoghese comincia a prendere sempre più confidenza con la trequarti, ed in partita – come un diesel – aumenta col passare del tempo i giri del motore, crescendo minuto dopo minuto e trovando la giocata illuminante in grado di sbloccare il match (vedi il rigore conquistato). 
Da rivedere Dalbert e Brozovic: il brasiliano è ancora in piena fase di ambientamento nel nostro campionato, ancora timido in fase offensiva e poco “cattivo” in quella difensiva, dove è stato messo ben più di una volta in difficoltà da Lazzari.
Il croato invece, subentrato nel finale di gara al posto di Joao Mario, continua a dimostrarsi svogliato ed eccessivamente lezioso, soprattutto in momenti della gara nei quali sarebbe decisamente meglio evitare.
La Spal dal canto suo può uscire lo stesso a testa alta, dando sfoggio di una buona organizzazione in fase difensiva e riuscendo comunque a concedere poco anche dopo il vantaggio di Icardi.
C’è però ancora da lavorare sulla fase offensiva fin troppo sterile, con Handanovic del tutto inoperoso e protagonista di una sola parata sul colpo di testa di Paloschi, quest’ultimo fantasma dell’attaccante che ricordavamo al Chievo Verona.

A cura di Salvo Costanza
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