Archiviata la sconfitta suicida del posticipo domenicale contro la Lazio, il Genoa apre le porte al Chievo Verona. Sebbene Ivan Juric non abbia incontrato i media nella consueta conferenza stampa pre-match, (il compito di destreggiarsi tra le domande dei giornalisti è stato affidato a Miguel Veloso) e quindi non abbia fornito informazioni utili sulla squadra che scenderà in campo domani sera, la gara di campionato contro la Lazio ha lasciato strascichi che generano delle considerazioni. L’esperimento dei primi 30 minuti con Taarabt ad agire da falso nueve insieme alla coppia Ricci-Centurion, la cui evanescenza ha portato al cambio che sembrava aver rimesso il Genoa sui binari giusti, non ha dato i risultati sperati. Senza un faro offensivo il Genoa si perde e la manovra d’attacco si spegne inesorabilmente.
Per questo motivo, nella partita di domani sera, Ivan Juric accantonerà ogni velleità rivoluzionaria e ritornerà al tipico 3-4-3 (o 3-4-2-1) con una punta di peso a far salire la squadra. E la scelta, con ogni probabilità ricadrà su Pietro Pellegri. La doppietta contro la squadra di Inzaghi, oltre a far piangere il padre Marco, ha convinto l’allenatore rossoblù a dare maggiore spazio al sedicenne che, nonostante la giovanissima età, possiede una struttura fisica da vero numero 9 – 191cm per 80kg. Il ragazzo di Pegli da profondità all’azione, aggredisce gli spazi e soprattutto è letale sotto porta. La difesa clivense, che vanta un’esperienza quasi impareggiabile in tutta la Serie A, dovrà prestare molta attenzione al numero 64 del Grifone la cui presenza aiuterà anche Ricci, verso la riconferma vista l’assenza di Goran Pandev, e Taarabt. Arretrando di qualche metro sul perimetro di gioco il ritorno di Andrea Bertolacci offre maggiore qualità ad un centrocampo che può comunque contare su Miguel Veloso, apparso in grande difficoltà nell’ultimo turno. Sarà un test molto importante per i due mediani in quanto un’ennesima prestazione opaca contro un centrocampo a 3 potrebbe causare un cambio di modulo con conseguente virata ad un 3-5-2. Per quanto riguarda la difesa l’unico dubbio è rappresentato dalla presenza o meno di Santiago Gentiletti il quale è insidiato dal rientrante Biraschi. Il vincitore del ballottaggio completerà un reparto formato da Rossettini e Zukanovic e che dovrà vedersela contro gli uomini di Maran che non segnano molto ma sanno pungere in qualsiasi momento. Inglese è l’uomo più insidioso e le sue capacità di inserimento potrebbero far male ai rossoblù; Birsa poi, il giocatore più tecnico della squadra, è un pericolo costante oltre ad essere un elemento trasversale. Le trame tattiche gialloblù nasceranno dai suoi piedi, centrocampo e difesa dovranno raddoppiare sullo sloveno e non concedergli spazio, pena il tiro da fuori o l’assist vincente a un compagno.
A cura di Stefano Mangione