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Anche questa stagione è andata in archivio e non voglio soffermarmi su chi ha vinto, su chi poteva e doveva fare di più, ma voglio incentrare il mio discorso su Spalletti.
Già il tecnico di Certaldo arrivato a Roma per sostituire Rudi Garcia nella stagione 2015/16, non ha fatto altro che dire per tutta la stagione: ” Se non vinco nulla me ne vado”, ora non è su questa affermazione che voglio soffermarmi ma su un altra, quella in cui si disse contento di vedere Higuain alla Juve.
Ma come dissi io, sei contento che la tua rivale diretta alla conquista dello scudetto abbia preso il miglior attaccante in circolazione nonché fresco di record di gol in serie A, avendo battuto il vecchio di Nordhall?
Ma poi mi sono messo ha riflettere, ed ho capito, ho capito che Spalletti considerava la Juve irraggiungibile e quindi meglio che un’altra avversaria diretta, il Napoli, si indebolisse cosi da poter sfruttare questo gap per arrivare secondi.
Ora merito al Napoli che nonostante la perdita del Pipita ha fatto un campionato straordinario quasi ad un passo da arrivare secondo e fino a tre giornate dalla fine in lotta per il titolo, certo pure la Roma ha fatto un ottimo campionato e forse e dico forse avrebbe meritato miglior fortuna ma quel ragionamento di Spalletti non mi è andato giù.
Il perché è facile da spiegare, i tifosi non puntano al secondo posto per avere gli introiti milionari della Champions o per non rientrare prima dalle ferie, visto anche la tua voglia di migrare in altre squadre caro Luciano forse invece di gioire per la vendita di Higuain avresti potuto fare di più per regalare un’ultima gioia al capitano, che magari avrebbe salutato come Del Piero con la Scudetto in mano invece che una teca con una maglia.
Ecco Luciano ti ho ammirato molto nelle varie conferenze in cui ho presenziato, perché oltre ad esprimere un bel gioco sul campo sei uno dei pochi che sa spiegare calcio, ascoltare le tue spiegazioni sui movimenti giusti, sui comportamenti giusti mi ha fatto capire molte cose di questo sport che amo fin da bambino, ma no quell’affermazione sull’indebolimento di un avversario no non mi è andata giù ed ho aspettato tutto il campionato per poterlo scrivere, scrivere che non si festeggia sugli insuccessi altrui ma sui propri, forse è ora di cambiare mentalità e pensare solo a se stessi.
Ora ti saluto mister buone ferie, non so se resterai a Roma ma spero vivamente che rimarrai per insegnare ancora calcio in quel di Trigoria.
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