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Sono passati oramai un po’ di giorni e forse ancora non abbiamo digerito questa sconfitta a tavolino, perché si è stata una sconfitta a tavolino, ma non voglio entrare nelle beghe societarie che hanno portato a questa retrocessione forse anche meritata sul campo ma non sugli spalti.
Già seguo il Latina oramai da anni e quello che più mi ha stupito in questa stagione non sono tutte le vicende accadute ma quel manipolo di uomini e donne che si ergono li in Curva Nord, la curva dedicata al grande Ugo Masullo, tifoso del Latina che ha lasciato la curva nel corpo ma non nello spirito.
No non sono un ultras, non posso definirmi tale ma ho sempre ammirato quei ragazzi che nonostante le difficoltà, la crisi, la mancanza di lavoro e soprattutto l’opinione pubblica contro, salgono su quei gradoni, si mettono in macchina, in pullman, fanno i chilometri per incitare e mostrare la loro passione per la propria squadra del cuore, per i colori della propria maglia, della propria città.
Si di quel bellissimo sogno chiamato Serie A sono rimasti solo loro, ricordo ancora i giorni della vittoria in semifinale con un orda di cuori nerazzuri partita alla volta del San Nicola e poi a Cesena e infine svanito il sogno in casa ci resta cosa? Ci restano loro, gli Ultras Pontini, tanto fieri di gridare quel nome in giro per tutti i stadi d’Italia.
Non mi vergogno nel dire che le ultime gare viste al Francioni le ho seguite dalla Curva, non tanto per seguire una squadra dal risultato scontato ma per vedere loro, quei ragazzi che mostravano il loro amore verso una squadra che forse non lo meritava, incitando tutti gli altri a fare lo stesso non avendo di contro la risposta sperata, ma non per questo si sono fatti demoralizzare ed hanno continuato a cantare quel coro, quello famoso della stagione d’oro, quel -Totalmente dipendente, non so stare senza te- che ha spopolato e che ora nessuno vuole più cantare, perché ovviamente Latina è fatta così, una città che segue il vento, ma loro no loro sono lì e hanno esposto forse il più bel striscione dell’anno proprio in casa che recitava un laconico ma veritiero:” L’Ultras non retrocede mai”, seguito poi dal motto che ha fatto il giro del web:” Torneremo a Ruggire”.