“Siamo partiti un po’ sotto tono, poco aggressivi e preoccupati anche nelle giocate più semplici. Ci ha sorpresi l’atteggiamento tattico del Palermo, che si è posizionato a 3 dietro. I rosanero hanno preso coraggio e ci impensierivano soprattutto sugli esterni: Rispoli e Pezzella andavano al cross con troppa facilità. Andati in svantaggio, c’è stata la reazione con la grande occasione di Sau e nella ripresa è tornata in campo un’altra squadra, che ha fortemente voluto prima raddrizzare la gara e poi vincerla sulle ali dell’entusiasmo. Il Palermo ha pagato il contraccolpo psicologico e siamo riusciti a chiuderla senza rischiare, se non qualcosina sulle palle inattive”.
SECONDO TEMPO MIGLIORE
“Abbiamo realizzato meglio alcuni dettagli. Siamo riusciti a servire più spesso Tachtsidis, che godeva di una buona libertà, a verticalizzare di più e a concedere di meno. Avevo previsto due moduli: in fase di non possesso allargavo Sau e Joao Pedro, mentre quando avevamo la palla noi Marco si alzava per stare più vicino a Borriello e permettere a Joao di esprimersi come trequartista”.
FINALE DI CAMPIONATO
“L’allenatore, come è giusto, è sempre in discussione; io voglio che i mie giocatori ragionino con questa mentalità. Abbiano davanti a noi 8 partite, possiamo fare un grande finale di campionato che dia il giusto merito ad un gruppo che nonostante una serie impressionante di infortuni, sta disputando un grande torneo. I ragazzi meritano di giocare un degno finale, a testa alta, sapendo di avere dato tutto”.
SITUAZIONE INFORTUNATI
“Mi auguro di ritrovare Farias e vediamo se Ceppitelli potrà accelerare il suo rientro in gruppo. Tra quindici giorni dovrebbe tornare anche Barella”.
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