LA SCONFITTA
“Non ci aspettavamo una sconfitta del genere. Per come l’avevamo preparata e curata nei minimi dettagli. Eravamo partiti bene, creando una ottima occasione con Joao Pedro, poi abbiamo iniziato a sbagliare dei facili appoggi permettendo all’Inter di avvicinarsi. Un errore individuale e siamo andati in svantaggio, poi dopo la punizione del 2-0 si è fatta in salita. Siamo stati bravi a riaprirla, potevamo pareggiarla nel finale del tempo e nell’intervallo avevo chiesto ai ragazzi di rientrare subito decisi e soprattutto di rientrare in partita perché anche il 2-1 poteva essere raddrizzato nel finale, avevo a disposizione buoni cambi dalla panchina. Purtroppo il gol del 3-1, pronti-via è stata una mazzata, la squadra non ha più reagito e si sono rivisti i fantasmi del passato”.
PRESTAZIONE
“Può capitare una partita nella quale trovi un avversario forte e cinico, che fa gol nei primi tre-quattro tiri in porta e tutto diventa più complicato. In certe partite l’aspetto psicologico fa la differenza. Nessuno si sarebbe aspettato un secondo tempo così. Non posso essere soddisfatto, troppe prestazioni oggi non sono state all’altezza. Gabriel poteva fare meglio, lui come tanti altri. L’unica ricetta che conosco è continuare a lavorare con entusiasmo”.
CAMBIO MODULO
“Sino ad ieri erano la nostra forza, mi permetteva di tenere tutti sulla corda e preparare la partita in base alle caratteristiche delle avversarie. Sono venute fuori delle fragilità di fondo contro una squadra forte anche fisicamente che non ti ha permesso di rientrare in partita”.
OBIETTIVI DI FINE STAGIONE
“Vogliamo continuare a migliorarci anche sotto quest’aspetto. Il campionato non è finito, la salvezza non è ancora matematica, e la partita di oggi dimostra che basta poco per mandare via tutto quanto di buono fatto sinora. Non mi accontento, chiederò sempre il massimo ad ognuno di noi: lo dobbiamo alla Società, ai tifosi, al rispetto della maglia che indossiamo”.
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