Se la panchina d’oro della Serie A è andata a Maurizio Sarri, in Lega Pro ha sbaragliato la concorrenza (con pieno merito) Leonardo Semplici: premiata la sua cavalcata dalla Lega Pro alla Serie B con la SPAL, oltre agli splendidi risultati ottenuti sino a questo momento nella serie cadetta.
Intervenuto a margine della premiazione ai microfoni di Fiorentina.it, ha commentato così il momento di forma della compagine di Ferrara: “la classifica dice che possiamo lottare per il vertice, dall’inizio del campionato abbiamo avuto una crescita esponenziale. Ieri contro il Frosinone ce la siamo giocati alla pari, contro una squadra che parte con i favori del pronostico; siamo contenti del nostro cammino, abbiamo dimostrato di potercela giocare. Mancano 10 partite, ci crediamo e lotteremo sino alla fine.”
Inevitabilmente poi, il discorso è slittato sul suo futuro: Semplici allenerà la Fiorentina l’anno prossimo? “A parte il premio, è un onore essere accostato a panchine importanti come quelle della Fiorentina. Per ora sono solo discorsi comunque, fa piacere essere stato premiato nella mia città; sono anche tifoso della Fiorentina, ma ora sono giustamente concentrato sul presente che si chiama SPAL. Anche perchè se faccio bene qui magari poi posso avere l’opportunità di allenare una squadra più importante.” Ma il club viola cosa rappresenterebbe per il tecnico della SPAL? “Sarebbe il coronamento di un sogno; è giusto sognare, ma fino ad un certo punto; è lecito restare con i piedi per terra, so da dove vengo e le difficoltà che ho avuto. Alleno in B perchè ho vinto tutti i campionati dall’eccellenza alla Lega Pro, se un giorno potrò misurarmi con la Fiorentina ben venga, ma è prematuro.
E quando gli chiedono del futuro di Bernardeschi: “consiglio da tifoso di restare altri anni alla Fiorentina per crescere e maturare, come tifoso spero rimanga molto. Nelle sue corde però ha la possibilità di approdare ad un top club, anche estero, per crescere e migliorarsi. Corvino ha detto che sono un vincente? Sono parole che fanno piacere, lo ringrazio; a lui devo molto perchè mi ha fatto allenare la squadra per cui tifo, anche se solo a livello giovanile. E’ una cosa che mi ha segnato molto a livello professionale ed umano, quindi sarò grato sempre a lui ed a tutta la famiglia Della Valle.”
A cura di
Giuseppe Tridente
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