MILAN, senti Niang: “Meritavo di restare, ma dovevo dare una svolta alla mia carriera”

Mbaye Niang è passato dal Milan al Watford nell’ultima finestra di mercato invernale. Un calciatore che veniva considerato qualche anno fa una delle maggiori promesse del calcio, ma che non ha mantenuto le aspettative. Così dopo gli alti e bassi in Serie A, l’occasione della Premier: “Ho sempre vissuto secondo il principio che quello che accade non è mai un fallimento, bensì un modo per imparare, migliorare e ritornare al top. Vero, ero in un grande club e giocavo con dei campioni, ma ora sono venuto qui perché devo ovviamente imparare di più, quindi testa bassa e sotto a lavorare per tornare ai massimi livelli. Davanti a me ho delle opportunità concrete e ce la metterò tutta per migliorare e avere successo. Non è che il mio rapporto col Milan si sia rotto, ma forse avevo bisogno di un cambiamento, ne aveva bisogno la mia carriera. Sono venuto in Premier League per giocare nel miglior campionato del mondo e dare inizio ad una nuova sfida con un buon club e una buona squadra. Sono ancora giovane e so bene quali siano i miei obiettivi: giocare bene per la mia squadra, vincere trofei e fare un sacco di gol, che sono poi gli stessi obiettivi che ho sempre avuto. Ora si tratta di lavorare e di trovare la continuità di rendimento, sperando che questo mi permetta di ritornare nuovamente in un grande club”
Niang non nasconde il suo rammarico per l’occasione persa col Milan: “In rossonero ho giocato partite molto importanti e ho avuto anche la fortuna di segnare in alcune di quelle gare. La gente si domanda se non avessi troppa pressione addosso, ma non è così: se sei al Milan è perché meriti di stare lì e io me l’ero meritato per quello che avevo fatto col Caen e poi avevo la forza di carattere che serve in un club così prestigioso. Ma me ne sono andato perché mi serviva un nuovo inizio. Al Milan ho avuto stagioni nelle quali giocavo ed altre invece in cui non giocavo e sono finito in prestito al Montpellier e al Genoa. Non voglio cercare scuse, ma da quando sono arrivato in rossonero sono cambiati davvero tanti allenatori e per un giovane non è facile cambiare sempre tecnico e adattarsi ogni volta ad un modulo diverso e probabilmente è questo che ha giocato contro di me”
Uno dei problemi di Niang era la disciplina: “Tutti i giovani hanno dei problemi e ripensando a due o tre anni fa, ho davvero fatto degli errori stupidi e che mi hanno danneggiato, ma ora mi piace pensare di essere maturato, di essere diventato un po’ più saggio e di capire di più sulla vita e su come funziona e quegli errori mi servono da insegnamento”
Insomma un Niang consapevole dei propri mezzi, magari maturato da questi primi mesi inglesi e sicuramente rammaricato per aver gettato al vento l’occasione di giocare nel Milan.
a cura di Alberto Bazzerla

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