L’ex tecnico del Pescara, tra le tante altre, Giovanni Galeone esprime in un intervista ad “Il Messaggero” i suoi pensieri riguardo l’attuale allenatore della Juventus, nonché suo allievo ed amico, Massimiliano Allegri:
Sul cambio di passo della squadra bianconera:
“Adesso Max ha inserito qualità e sta schierando una squadra più europea rispetto ad inizio anno. Questo le consente di esprimere un calcio più divertente. Inoltre è sempre attento e molto bravo a fare i cambi a partita in corsa. Una sola volta a sbagliato e glielo rinfaccio sempre: A Monaco non doveva togliere Khedira. Uno come Sami non si leva mai dal campo”.
Su Pjaca:
“Con Allegri parlammo molto di lui quando era ancora allenatore del Milan. E’ un giocatore straordinario e con ampi margini di crescita, soprattutto nei movimenti”.
Sul ‘caso Bonucci’:
“Ha avuto un atteggiamento corretto. Ha fatto bene a pretendere rispetto”.
Sul futuro del tecnico livornese:
“Non so se abbia terminato il suo ciclo alla Juventus. Quello che penso io è che ad un certo punto, dopo tante vittorie, bisogna cambiare ed avere il coraggio di provare qualche esperienza all’estero. Alla Juve non è facile dire addio ma lo vedrei molto bene in Inghilterra più che in Spagna o Germania. Dopo la storica sconfitta di settimana scorsa anche il PSG potrebbe cambiare…”
Sulle voci che parlano della panchina dell’Arsenal per Allegri:
“E’ una società che ha fatto la storia ed in questo momento la comanda Wenger. Sarà lui a decidere cosa fare, se lasciare o continuare ad allenarla. Sicuramente la politica dei giovani sarebbe perfetta per un allenatore come Allegri. Detto questo nulla di strano se volesse rimanere alla Juventus che se lo vorrà tenere stretto. Tutto dipenderà dai risultati dei prossimi 3 mesi”.
Chi alla Juventus dopo Allegri?
“Vedrei molto bene Paulo Sousa che ha lo stile juventino dentro. Spalletti e Sarri sono ottimi allenatori ma hanno un carattere più sanguigno. Giampaolo potrebbe andare alla Fiorentina mentre credo sia molto probabile che Gasperini non si muova dall’Atalanta. Per vedere lui in una grande come la Juve c’è ancora tempo. Sono grandi allenatori sin da quando li allenavo io. Quando erano in campo e vedevano qualcosa che non andava gli dicevo io stesso di sistemare le cose a modo loro senza neanche chiedermi il permesso”.
Sul ritorno di Zeman al Pescara:
“Non capisco come sia stato possibile un suo ritorno. Quando gli vendettero i big l’anno della promozione in serie A lasciò una squadra in evidente difficoltà. Adesso la società ha commesso gli stessi errori vendendo Lapadula senza comprare un sostituto alla sua altezza”.