JUVENTUS, continua il processo. Agnelli: “Nessun rapporto con i mafiosi”


Continua a tenere banco il caso dei presunti contatti tra il presidente Andrea Agnelli e le cosche mafiose. Ieri la linea difensiva della Juventus si è concentrata a stata negare con fermezza le accuse, ammettendo solo irregolarità nella vendita dei biglietti. La Commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi era soprattutto interessata ai presunti contatti del presidente bianconero con Rocco Dominello, ex ultrà, incensurato e figlio di un uomo legato alla ‘ndrangheta, molto attivo nel business dei biglietti. L’avvocato Chiappero ha ribadito che non sono mai avvenuti contatti faccia a faccia fra Dominello e Agnelli: “nessun rapporto amicale con il soggetto, della cui provenienza eravamo totalmente all’insaputa”. La Bindi, a capo della Commissione, ha ribattuto così: “Forse le manca qualche carta, le intercettazioni dicono il contrario”. Le uniche ultime intercettazioni finora emerse, e ieri rilanciate dall’Huffington Post, riguardano una frase di Andrea Agnelli in un colloquio con il responsabile della sicurezza D’Angelo nel marzo 2014: “Il problema è che questo ha ucciso gente”, riferendosi a Loris Grancini, capo dei Viking, di cui c’è consapevolezza della pericolosità ma che non è indagato per i rapporti con la ‘ndrangheta. Sempre con D’Angelo, ma nell’agosto 2016, c’è un’altra frase che confermerebbe incontri collettivi con i capi della Curva: “Io ogni volta che li vedevo a gruppi facevo scrivere sempre le cose sui fogli, perché nella mia testa era per dargli importanza che scrivevo quello che dicevano. Loro comprano quello che devono comprare, a noi ci pagano subito e poi gestiscono loro”. Anche se non confermano un incontro singolo con Dominello. Intanto, stamattina Ivano Chiesa, difensore di Rocco Dominello, accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso, all’udienza preliminare avviata a Torino, è tornato sulla questione: “Andrea Agnelli e Rocco Dominello si sono incontrati più volte, sia a tu per tu, sia alla presenza di altre persone, come spesso accade tra un presidente di una squadra di calcio e il rappresentante di un gruppo ultrà. Sono stati incontri leciti, alla luce del sole”.
a cura di Alberto Bazzerla

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