“E’ già un top player; l’anno prossimo nella sua seconda stagione in Italia avrà un adattamento più veloce.” Parola di Josè Couceiro, allenatore del Vitoria Setubal che 3 anni fa lanciava per la prima volta da titolare in una prima squadra niente meno che Joao Mario.
In una bella intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il tecnico portoghese ha analizzato in toto questi primi mesi italiani del numero 6 neroazzurro, lanciandosi anche in una profezia niente male: “se Pogba è stato pagato 105 milioni dal Manchester United, dico che i 45 spesi per Joao sono un vero affare!” Quel che è certo, è che l’impatto del portoghese con la nostra Serie A non è stato facilissimo: “non sono sorpreso del fatto che non sia sempre titolare, anzi mi aspettavo che avrebbe trovato qualche momento di difficoltà. Dipende anche dallo spirito con cui viene coltivato un calciatore da noi: se cresci nello Sporting Lisbona, nel Porto o nel Benfica i tuoi avversari sono più deboli di te, e tu sei abituato ad essere migliore di loro. In Italia poi la difficoltà maggiore è stata sicuramente tattica: ora sta imparando a badare alla fase di non possesso palla, e che per rincorrere il tuo avversario la posizione in campo è fondamentale.”
A proposito, ma il vero ruolo di Joao Mario qual è? “Nello Sporting giocava esterno alto, ma da il meglio di se nella zona centrale; dietro la punta o davanti la difesa è uguale, l’importante è che non stia largo. E’ un numero 8 naturale, un giocatore box-to-box che può giocare sia nel 4-4-2 che nel 4-3-3. Ha poi una caratteristica unica per noi allenatori: la continuità; non sfornerà prestazioni eccezionali, ma ha un rendimento continuo altissimo durante tutta la stagione. E’ anche resistente, ha una fisicità che lo rende impermeabile agli urti; e palla al piede è veloce. Sembrerà strano, ma è più veloce con la palla che senza..”
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