ATALANTA-FIORENTINA 0-0
Una Fiorentina cotta a metà rallenta la corsa europea dell’Atalanta. All’ “Atleti Azzurri d’Italia” si consuma uno scialbo pareggio che serve più alla squadra di casa per avvicinarsi al Sogno; agli ospiti, invece, questo punticino aumenta il distacco sul sesto posto, lontano ormai nove punti.
La partita si gioca prevalentemente sulla fascia sinistra atalantina e su quella destra Viola. Spinazzola e Tello sono i due motorini delle rispettive compagini che cercano continuamente un pertugio per trovare la via del gol ma soprattutto Toloi da una parte e Carlos Sanchez dall’altra disputano la partita perfetta.
Altrettanto uguali sono i movimenti dei rispettivi uomini chiave: Papu Gomez e Ilicic giocano tra le linee per favorire le percussioni degli attaccanti o dell’esterno di fascia opposto.
Insomma, le due formazioni vengono schierate a specchio perché se da un lato l’unica sorpresa è Tello al posto di Maxi Olivera, dall’altro c’è la scelta di Gasperini che consiste nel cercare di trovare impreparati gli uomini di Paulo Sousa schierando un 3-4-3 in cui Kurtic veste i panni dello squalificato Kessié e D’Alessandro viene posizionato in attacco sulla destra per supportare meglio la fase offensiva.
Ciò, però, non trova riscontro siccome, se all’inizio il pressing nerazzurro era talmente estenuante da trasformare il modulo in 4-2-4 con Freuler o Kurtic che agivano sulla linea di Petagna, con l’avanzare dei minuti Conti e l’esterno numero 7 sono costretti a fare elastico per intrattenere Tello.
Nel complesso, le due squadre si annullano a tal punto che l’unica occasione di nota capita proprio sui piedi del 16 portoghese ma Berisha è bravo a parare dopo che il tiro era stato deviato da un rimpallo.
Gasperini rimedia al cambio di modulo ed inserisce Grassi al posto di D’Alessandro riportando la squadra al 3-4-1-2 normativo.
L’Atalanta, però, continua a giocare palloni alti e l’intesa spesso non è delle migliori, vedi anche uno scambio di pareri tra Papu Gomez e Petagna, cosa che non era mai avvenuta nelle recenti partite.
Qualcosa nell’ingranaggio bergamasco, oggi, non funziona ma i Viola non riescono ad approfittarne, pur col cambio di direttore d’orchestra, da Tello ad Ilicic.
La vera prima occasione dalle parti di Tatarusanu accade allo scoccare del 29′, quando Spinazzola, Gomez e Petagna confezionano un ciccolatino poco fuori del limite dell’area per Freuler ma l’estremo difensore fiorentino spegne il tiro tra le sue mani.
Pochi minuti dopo, ecco l’occasionissima capitata al numero 9 atalantino ma è ancora Tatarusanu che prima devia e poi salva con un gesto felino la palla poco prima che si depositi in rete.
La Fiorentina prende paura e allora persino Borja Valero si abbassa durante le offensive dei padroni di casa, anche perché è entrato Bernardeschi al posto di uno spento Chiesa ma soprattutto perché Toloi e Masiello sono delle ombre alle spalle di Kalinic ed Ilicic, tanto da seguirli fino a metà campo per spezzare il ritmo degli uomini di Paulo Sousa.
La partita finisce con i tanti uno contro uno persi da Gomez contro Sanchez e con un ultimo affondo atalantino poco rilevante.
Quattro squadre, tre punti, tre posti. Viaggiando sulla lunghezza d’onda dell’Europa League, questa è la situazione. Occhio a dare già per scontato che un posto sia già per l’Atalanta perché anche mezzo passo falso, adesso come adesso, può farti balzare fuori dal podio. Domenica prossima c’è l’Inter a San Siro, rientrerà Kessiè e servirà un atteggiamento differente rispetto a quello dimostrato a Bergamo oggi.
La Fiorentina, ora, respira dopo le ultime tre prestazioni deludenti ma, attenzione, si tratta di respirare con la bombola d’ossigeno e questa potrebbe avere una durata di una settimana se contro il Cagliari non sarà offerta una prova soddisfacente, anche perché Torino e Sampdoria mostrano già i fari alti in attesa di un possibile sorpasso.
a cura di
Sebastiano Moretto