Conferenza Delneri: Zapata di ritorno dalla Colombia, giocherà? Le parole del mister su De Paul, Torino e Jankto.

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In vista della sfida di domenica a Torino contro i granata, il tecnico bianconero Gigi Delneri ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole dal sito dell’Udinese.

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La sosta che squadra ha riconsegnato?

“La
sosta ci ha restituito poco. Abbiamo ancora dei ragazzi con problemi.
Parlo di Thereau, Karnezis, Fofana, Felipe. Speriamo, a parte Fofana, di
poterli recuperare per le prossime gare. La squadra èè motivata e ha
dimostrato di essere solida, in grado di dare risultati”.
Come giudica la crescita di De Paul?
“Sta
adattandosi a un ruolo che originariamente non era magari nelle sue
caratteristiche. Ha grandi margini di miglioramento nel futuro,
soprattutto se ragiona nell’ottica di lavoro di squadra. In questo senso
sta lavorando molto bene. Sta trovando la via del gol e questo è
importante, soprattutto per la squadra. Sotto questo punto di vista
stiamo avanti nelle tappe del nostro percorso, che è quello di
migliorare lo score dell’anno scorso, per i punti e per i gol fatti,
coltivando sempre quello che è il nostro progetto”.
Come sta Zapata?
“Io
penso che lui abbia motivazioni importanti, sicuramente maggiori della
eventuale stanchezza
. La chiamata della nazionale è un salto importante
per lui, e ha confermato l’ottimo lavoro che sta facendo qui. E’ tornato
in ottima condizione
e non ha giocato la seconda partita. L’età e la
forza sono dalla sua e dal punto di vista psicologico è molto carico. Se
non capitano situazioni imponderabili, sarà sicuramente della partita”.
Torino avversario alla portata, anche se in casa è micidiale.
“Il
Toro è costruito per altri obiettivi, che non sono i nostri. Ha il
capocannoniere. Ha nazionali titolari. Per noi è una partita sulla carta
impari come concetto, poi il calcio è fatto di espressioni di campo e
questa deve essere una motivazione per noi. Loro sono una squadra
fisica, ma all’andata abbiamo dimostrato di poter crear loro
difficoltà”.
Come ha ritrovato Jankto?
“Se
non avesse entusiasmo, starebbe fuori, come tutti. Lui, come altri, sta
cominciando ad assaporare un po’ di calcio importante, toccando con
mano come il lavoro paghi. Questa soddisfazione per loro è motivo di
crescita, perché sono ragazzi che non si accontentano di un’apparizione
sola. Sono giocatori che cercano la stabilità in quello che fanno. Hanno
una linea in netta crescita e spero che possano tutti mantenere le
aspettative, per la loro e per la nostra fortuna”.
Si aspettava l’exploit di Belotti? E come si ferma?
“Per
fortuna abbiamo una difesa che concede poco. Il che vuol dire che
subisce pochi tiri rispetto alla produzione avversaria. Siamo terzi per
tiri in porta subiti. E’, la nostra, una squadra che se sta attenta come
reparto, può sempre far faticare gli altri. Questo è da sempre il
nostro progetto. Per Belotti parlano i numeri. Quando una squadra ha un
giocatore da così tanti gol, può ambire a traguardi importanti”.
Si possono preventivare cambi nel finale di stagione?
“Il
modulo non si discosterà mai dalla difesa a 4. Grandi cambiamenti
strutturali non mi danno sicurezze. Ritengo che la squadra sia protetta
da un centrocampo che sa il fatto suo e che davanti può giocare in più
modi”.
Si aspetta qualcosa in più da Perica?
“Lui
non può giocare da solo. Ha bisogno di un compagno di avventura. Con la
Juve ha fatto una prova da difensore. A me è piaciuto come ha giocato
contro il Palermo, creando spazi e facendosi trovare spesso in area di
rigore. La sua presenza agevola Zapata; può e deve migliorare, ma la
prova con i rosanero mi lascia buone sensazioni”.
In amichevole si è vista una squadra alta e in pressing continuo. Sarà così a Torino?
“Noi
dobbiamo stare attenti a tutto il loro attacco, e non solo a Belotti.
Affrontiamo una squadra importante, ma non abbiamo paura, come non ne
abbiamo avuta all’andata, quando loro viaggiavano a ritmi sicuramente
più alti”.

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