La rotonda vittoria con il Pescara ha certamente ridato ossigeno al Torino che appariva in crisi di risultati e di gioco vista la striscia negativa di cinque partite senza portare a casa il bottino pieno. Un match che però ha anche evidenziato alcune lacune, soprattutto difensive, dettate probabilmente dalla situazione di punteggio momentaneo di 5 a 0 che possono aver indotto anche inconsciamente alcuni uomini di Mihajlovic ad abbassare il livello di concentrazione. Tutto lecito. Se parliamo di difesa del Toro balza subito all’occhio la mancanza di Leandro Castan, il centrale arrivato sotto la Mole fra lo scetticismo generale che ha in poco tempo fatto ricredere tutti con una serie di prestazioni più che convincenti. Palese la mancanza del difensore brasiliano che è assente dalla formazione titolare da quel Torino Genoa del 22 dicembre 2016 conclusosi con la vittoria dei granata per 1 a 0. Da allora in poi qualche convocazione ed un paio di presenze in panchina, nulla più. In mezzo un infortunio muscolare del quale sappiamo però ancora poco, o meglio non ci sono aggiornamenti giornalieri che ci inducano a prevederne gli effettivi tempi di recupero. Si era parlato inizialmente di 15-20 giorni di stop ai quali vanno certamente aggiunti i tempi per ritrovare la condizione fisica e poter scendere in campo. Ciò che non è chiaro, invece, è come mai settimana scorsa Castan abbia preso parte all’allenamento in gruppo per più giorni mentre oggi, come da report ufficiale, leggiamo che prosegue il percorso personalizzato che durerà ancora una decina di giorni. C’è stata forse una ricaduta ? O era un rientro in gruppo fittizio ? La domanda reale forse sarebbe come sta effettivamente Castan e soprattutto quando potremo rivederlo a comandare la difesa di Mihajlovic anche perchè il mercato ha “regalato” un Carlao che non abbiamo ancora avuto il piacere di ammirare sul campo.
In generale la sessione di allenamento di oggi ci ha fornito pessime notizie in chiave di lettura granata. Alle condizioni di Castan di cui sopra, si sono aggiunte le conferme della mancata disponibilità in ottica Roma di Rossettini e appunto Carlao. Come se non bastasse Valdifiori si è dovuto fermare per una ferita alla caviglia sinistra suturata con alcuni punti e dovrà fermarsi presumibilmente per un paio di settimane. Per Obi invece andrebbe aperto un capitolo a parte: gli esami hanno evidenziato una lesione muscolare alla coscia sinistra che lo costringerà ad un’assenza forzata di due mesi come minimo. Ennesimo infortunio per il centrocampista nigeriano che ormai passa quasi inosservato vista la frustrante frequenza degli stop che hanno costellato tutta la sua carriera. Questo aspetto però lo si conosceva e non è piovuto dal cielo, occorreva dare linfa alla mediana dal calciomercato di gennaio e, dispiace sottolinearlo, non è avvenuto. Ci domandiamo quanto Benassi possa ancora tirare la carretta senza risentire di un calo fisico che sarebbe assolutamente tollerabile considerando i ritmi del nostro calcio. Possibile che la dirigenza granata non abbia saputo agire prevedendo ciò che inevitabilmente è accaduto ? Ad oggi forse non serve rimuginare troppo anche perché non è possibile tornare indietro, la testa ora dev’essere solo al delicato match che attende Belotti & C. in quel di Roma contro i giallorossi di Spalletti. Domani prevista una doppia sessione i cui esiti ci auguriamo non siano così nefasti come quella odierna.
A cura di Paolo Cassano
Solo mia madre e Trid mi chiamano Paolo, per il resto del mondo sono Ciccio @CiccioSeguace