Rimboccarsi le maniche e continuare a lavorare. Nonostante le contestazioni, un morale a terra e un presidente che risponde alle critiche con la scelta di non essere più presente allo stadio; il tutto 2 giorni prima di una trasferta in uno degli stadi più incandescenti d’Italia contro la squadra che esprime il miglior calcio offensivo del torneo.
A Pegli ci si prepara, con tanta tattica e lavoro sugli schemi, per l’anticipo dell’anticipo della 24esima giornata di Serie A contro un Napoli reduce dalla roboante vittoria al Dall’Ara. Affrontare la terza forza del campionato in un periodo di profonda crisi mentale e di gioco è l’ultimo dei desideri di Ivan Juric, il quale dovrà presentarsi al San Paolo con le idee chiarissime su come approcciarsi all’incontro. Come già affermato pubblicamente dal Pirata, esistono due modi per affrontare la squadra di Sarri: cercando di pressarla alta oppure alzando un muro sulla propria trequarti sfruttando il cinismo dei propri attaccanti che vedranno la porta col contagocce. La prima opzione richiede un pressing costante e ben organizzato, tanta voglia di sacrificio e, soprattutto, non ammette sbavature, pena contropiedi fulminei. La partita del Napoli contro il Bologna , o meglio i primi 6 minuti di essa, lo hanno messo bene in chiaro. La seconda, perfettamente messa in scena dal Palermo e dal suo portiere, sembra l’unica via percorribile. Raddopiare sempre e comunque la marcatura sui palleggiatori campani, costringendoli alla giocata veloce in aree altamente dense di giocatori rossoblù. Il tutto provando a replicare anche la splendida fase offensiva dell’andata, quando un ispiratissimo Lazovic, relegato in panchina nell’ultimo match casalingo, mise in seria difficoltà Ghoulam, e tra i migliori in campo per i partenopei figurava il portiere Reina.
Intanto le news dal campo d’allenamento indicano che Ntcham, vittima di un edema al bicipite femorale, non prenderà parte alla trasferta, così come Izzo che è squalificato. Invece, tra lavoro fisico e tattico, Veloso potrebbe finalmente rientrare in campo accanto a Cataldi. Il portoghese potrebbe essere l’uomo in grado di ridare un’ identità alla manovra genoana e di ridisegnare le geometrie in mezzo al campo, quei lanci di cui soprattutto il gioco sulle fasce sta sentendo la mancanza.