Era la stagione 2003/2004, in serie A si affacciava per la prima volta Ricardo Izecson Dos santos Leite detto ‘Kakà, Moggi dopo esserselo fatto soffiare da Galliani dirà di lui:”non potevo prendere uno con quel nome qui in Italia”, beh caro Luciano, il ragazzo farà la storia del calcio anche col quel nome. La Juventus della triade non fece un gran mercato, vide arrivare giocatori come Miccoli, Appiah e Legrottaglie, che fecero tutt’altro che bene, come del resto tutta la Juve in quella stagione, da cui ci si aspettava molto di più.
Al fantacalcio chi aveva scommesso su Amantino Mancini, clamorosamente listato difensore con 5 magic milioni di costo Gazzetta, aveva fatto bingo, 8 gol quell’anno, con Cassano e Totti era una grande Roma, che si piazzò seconda, sopra la juve, nonostante il mezzo-pacco Carew, che non fece vedere grandi cose. C’era il Parma di Gilardino ed Adriano, che per un solo punto non riuscì ad entrare nell’europa che conta, anche perchè a metà stagione l’Imperatore fu preso dall’Inter in crisi di risultati. Ecco, proprio l’Inter ci interessa, i nerazzurri fecero un mercato che passò alla storia per aver preso delle pippe incredibili facendole passare per giocatori veri. In estate arrivarono Brechet, Van Der Meyde, Luciano, Lamouchi, Karagounis, Helveg e Kily Gonzalez, chiunque abbia vissuto quegl’anni da tifoso non può non ricordarsi di questa campagna acquisti disastrosa, che permise comunque all’Inter di piazzarsi in zona Champions, grazie ad Adriano, Recoba; Martins e Julio Cruz. I nerazzurri si scontrarono a San Siro il 18 gennaio 2004 contro un Empoli in piena zona retrocessione e che a fine anno scenderà nella serie cadetta. Gli azzurri erano una squadra senza grosse pretese, col tandem Rocchi-Di Natale, 11 reti il primo e solamente 5 il secondo, che a fine anno se ne andranno, uno all’Udinese e un altro alla Lazio, entrando per sempre nei cuori di queste due squadre. L’addio di questi due bomber lascerà spazio a Tavano, che in serie cadetta esploderà, ma già in questa partita contro l‘Inter di Zaccheroni fece intravedere le sue qualità. Ecco qui le formazioni:
INTER: Toldo; Cordoba, Adani (dal 17′ s.t. Brechet), Gamarra; J.Zanetti, Almeyda, Emre, Pasquale; Van der Meyde (dal 17′ s.t.Farinos), Martins, Cruz
Allenatore: Zaccheroni.
EMPOLI: Bucci; Belleri (dal 31′ s.t. Pratali), Cribari, Vargas, Lucchini (dal 27′ s.t. Tavano); Grella, Ficini; Buscè, Vannucchi, Di Natale; Rocchi
Allenatore: Perotti.
Era una giornata grigia e piovosa e per l‘Inter era obbligatorio vincere per scacciare le critiche, sullo sfondo la mancata convocazione di Bobo Vieri aveva già suscitato delle polemiche, a causa di un finto infortunio che invece nascondeva dei dissidi con mister Zaccheroni. L’Empoli riesce a giocare una partita attenta, rischiando solamente in un paio di casi con Martins e Cruz, che sono stati ben contenuti da Cribari, ma soprattutto da Vargas, gran difensore mai esploso definitivamente per un problema di “testa”. Buscè ara la fascia come sempre e Grella in mezzo a fare legna insieme a Ficini per accendere l’estro di Vannucchi e Di Natale. Il bomber Totò, ci prova in due occasioni: un diagonale di poco a lato e una traversa che ancora trema. La partita si fa nervosa, perchè l’Inter non riesce a giocare come vuole e allora Emre, preso dal nervosismo e dalla proteste, viene cacciato a mezz’ora dalla fine. Il risultato di parità regge fino al 94′, quando Tavano sulla fascia destra fa un numero su Brechet, sbeffeggiandolo con una magia, arriva sul fondo e serve Rocchi solo a centro area che mette alle spalle di Toldo. Il bomber empolese dirà ai microfoni che ancora non ci crede, ma regala ai tifosi la prima ed unica vittoria degli azzurri al Meazza. I media dissero che dopo questa rete la Lazio avviò i contatti con l’Empoli per portarlo a Formello. quello che è certo è che i ragazzi azzurri regalarono una grande gioia a tutti i tifosi, che ancora oggi si ricordano la giocata di Tavano su Brechet, quanto quella di Buscè su Costacurta, ma questa.. questa è un’altra storia.
A cura di
G.Bagnoli