Perchè sei venuto ad Empoli?Sono molto contento di venire qui ad Empoli, avevo tanta voglia di giocare perchè in quest’ultimo anno e mezzo ho giocato poco. Sono arrivato a 26 anni: ora l’importante è giocare e questa è la società perfetta in cui posso far vedere tutto quello che posso fare.
L’impatto con lo spogliatoio?Impatto positivo: avevo già parlato con Tonelli e Valdifiori e mi avevano già parlato benissimo di questo gruppo. Sono stato accolto benissimo. Ieri mi sono allenato anche se ero un pò stanco; so che qui si lavora in maniera molto simile a Napoli, perchè Sarri e Martusciello hanno lavorato insieme e questo è positivo.
Arrivi ad Empoli con grandi aspettative: senti la responsabilità?
Si però visto come mi hanno voluto penso che devo qualcosa all’Empoli, quindi sono pronto a prendermi questa responsabilità. Ho voglia di rimettermi in gioco.
Cosa è successo con il Trabzonspor?
E’ successo qualcosa ad inizio gennaio, loro ora non hanno nulla in mano; è un problema che non esiste.
Cosa non è andato in Coppa d’Africa?
Era da 13 anni che non ci qualificavamo per i quarti di finale, abbiamo fatto comunque qualcosa di positivo; abbiamo perso, nonostante meritassimo la vittoria. La gente è stata molto contenta comunque, abbiamo un gruppo giovane ed il futuro è dalla nostra parte.
Puoi giocare in molti ruoli, preferisci giocare comunque da trequartista?
Si, è quello il mio ruolo; ma da quando sono in Italia l’ho fatto solo un anno a Brescia! Questo ha influito molto nella mia scelta finale, qui sono convinto di fare molto bene.
Puoi giocare già domenica? Hai i 90 minuti nella gambe?
Ho viaggiato due giorni, oggi starò meglio ma sarà il mister a decidere cosa fare. 90 minuti non li ho ancora, perchè a Napoli ho giocato appena 40 minuti: piano piano sarò al 100%.
Eri considerato il nuovo Zidane..
E’ il mio idolo, ma sono solo El Kaddouri; adesso non ho scuse, giocherò nel mio ruolo ed in un ambiente perfetto per me.
Quanta voglia hai di scendere in campo?
Ho tanta rabbia sportiva, perchè in quest’anno e mezzo ho avuto poche possibilità di giocare; penso che avrei meritato più chance, ma il calcio è questo. Voglio mostrare da subito quello che valgo, e che qualcuno avrebbe dovuto credere più in me. Lo voglio fare anche e soprattutto per questa nuova società, che ha creduto in me.
A cura di
Giuseppe Tridente