Il ricordo di Federico Pisani a vent’anni dalla tragica scomparsa, la possibilità di allungare su Milan o Fiorentina, l’importanza di conquistare i tre punti prima del tour de force con Inter, gli stessi Viola e Napoli e la voglia di Caldara, Conti, Spinazzola e Petagna di “ringraziare” Ventura per la convocazione allo stage basteranno come spinta in più per invogliare la vittoria alla Dea?
La risposta è stata data sul campo da due dei quattro giovani citati: assist del numero 9 e gol del numero 24.
L’Atalanta dei giovani non vuole smettere di crescere e dopo una prestazione di carattere (perché sono proprio partite come queste che ti fregano) si trova a tre lunghezze in meno della zona Champions.
Ok, il Napoli deve recuperare una partita ma continuare la striscia positiva in casa che ormai dura da due mesi era di fondamentale importanza.
Eppure la gara non è iniziata sotto i migliori auspici: un provinciale 5-4-1 del Crotone, studiato molto bene da Nicola, non permette filtro tra centrocampo ed attacco atalantino e, per questo, il primo tiro in porta pericoloso si vede solamente al 38′, addirittura con una capocciata di Toloi.
Barberis e Crisetig non fanno respirare Kessié e Freuler e nemmeno il cambio di posizione tra Gomez e Petagna permette sbocchi all’offensiva della Dea.
D’altro canto, il Crotone difende bene, appunto, ma attacca in maniera disordinata, tant’è che Berisha funge da spettatore non pagante.
Lo specchio del primo tempo è forgiato dal fallo di frustazione di Petagna: serve un cambio di marcia e allora Gasperini ordina più cambi di gioco e comanda a Kurtic di alzare la pressione senza abbassarsi troppo.
Inutile dire che il pressing del Crotone non può durare tutti i 90′ ma la barriera “bianca” crolla appena dopo 3′ del secondo tempo: il Papu Gomez trova uno spiraglio per servire Petagna, quest’ultimo riesce a liberarsi dalla marcatura e, a memoria, serve Conti che dall’altra parte dell’area insacca alle spalle di Cordaz e fa esplodere l’ “Atleti Azzurri d’Italia”.
Un gol che fa da spartiacque perchè, forte del vantaggio, gli uomini nerazzurri giocano con più spensieratezza e vanno molte volte vicino al raddoppio ma due volte Cordaz e una volta il palo negano il gol della sicurezza.
Nicola prova a dare una scossa ai suoi inserendo Tonev, Simy e Nanini ma forse il risveglio dell’Atalanta o forse la posizione in classifica sempre più tenebrosa fanno in modo che non ci sia una reazione.
Una partita determinata da un episodio spuntato dal nulla ci confermano due sicurezze che avevamo già prima delle 18: la Dea non soffre di vertigini ma dovrà tenere ben salda la scala perché le prossime partite saranno scontri diretti durissimi; dall’altra parte, il Crotone dovrà sudarsi duramente una salvezza che agli occhi di tutti pare (quasi) impossibile. Che la resa fosse arrivata già al momento della vendita di Palladino, l’unica luce creatrice di gioco?
di Sebastiano Moretto