Sempre più giù. Non c’è pace per la Sampdoria che, dopo aver inanellato una serie di cinque partite senza vittorie in campionato, cade, e di brutto, pure in coppa Italia. Zero alibi per una squadra vuota, che, è vero, non partiva certo coi favori del pronostico dalla propria, ma ha fatto ben poco per tenere testa alla Roma. Eppure Muriel, l’unico che appare in grado di accendere la luce, aveva illuso il popolo doriano, colpendo il palo quando il punteggio era ancora inchiodato sullo 0 a 0. Ma in quel momento è finita la gara della Samp, e la Roma ha potuto giocare sul velluto, mettendo in mostra i suoi uomini migliori. Una difesa imbarazzante non ha saputo reggere il confronto con il secondo miglior attacco della serie A, sia quando a far la voce grossa vi sono stati El Shaarawy e Dzeko, sia, nel finale, con Perotti e Totti, oltre al fenomenale Nainggolan. Pessima la prestazione di Silvestre, mal coadiuvato dai suoi compagni di reparto, inguardabile il centrocampo, che ha poco servito un attacco che, di contro, è apparso voglioso, con Muriel che, seppur ad intermittenza (e te pareva!) ha provato a far vedere di che pasta è fatto e Budimir, che, a scapito delle voci di mercato, si è dimostrato professionista serio, peccando, un paio di volte, di sola imprecisione. Obbiettivo coppa Italia sfumato, ed è un peccato, visto che la Roma adesso se la vedrà col Cesena, che si trova in zona play out nel campionato cadetto e non è certo avversario ostico. La Sampdoria, adesso, deve dare senso ad una stagione che c’è il rischio che si concluda troppo presto. Le compagini che si giocano le competizioni europee non hanno certo aspettato la pigra Sampdoria degli ultimi due mesi, mentre le ultime tre della classe, salvo resurrezioni di Lazzariana memoria, sono già spacciate. A mister Giampaolo il compito di motivare ad arte i suoi, per regalare al popolo blucerchiato, da qui alla fine della stagione, se non delle vere e proprio soddisfazioni, almeno la luce in fondo al tunnel.
A cura di Angelo Giordano