Ultima gara di Serie A per questo 2016 in chiaroscuro per il Torino, una partita da vincere e possibilmente convincere per spazzare via i fantasmi di una mini crisi dopo le tre sconfitte consecutive contro Samp, Juventus e Napoli. Occorre da subito voltare pagina e rimettere in campo i fattori che hanno caratterizzato questo inizio di campionato degli uomini di Mihajlovic: grinta, tecnica e fantasia. Uno smalto solo momentaneamente smarrito per il Toro, molto probabilmente inficiato da un calo fisiologico che ne ha condizionato il rendimento nell’ultimo mese. Ecco avvicinarsi la pausa che servirà tanto per il gruppo granata ma prima bisogna cercare di fare bottino pieno contro il Genoa di Juric, reduce da una rocambolesca sconfitta interna contro il Palermo.
I rossoblù, orfani di Pavoletti hanno però trovato in Giovanni Simeone il bomber che non t’aspetti e bisognerà prestare particolare attenzione al figlio del Cholo così come all’intero reparto offensivo dei liguri. Fuori casa però il Genoa non ha entusiasmato finora, 2 le vittorie, 1 pareggio e ben 5 sconfitte, alcune delle quali nette e senza possibilità di appello. Una squadra “strana” quella di Juric, imprevedibile e mai scontata, capace di prove altisonanti alternate a tonfi clamorosi come nell’ultima circostanza a Marassi con il Palermo. Ma in questo momento Mihajlovic ha ben altro a cui pensare, le cose di casa Torino hanno precedenza nell’immediato e i dubbi di modulo e formazione che animano queste ore sono tanti. Il reparto con maggiori incognite è senza dubbio il centrocampo dove tutti e tre i titolarissimi stanno attraversando un momento opaco di condizione anche se è improbabile ipotizzare più di un cambio almeno all’inizio per non compromettere quelli che sono gli equilibri e i movimenti già ben rodati. E allora, chi lasciare fuori fra Valdifiori, Benassi e Baselli ? Ci verrebbe da dire Baselli che potrebbe far spazio ad Acquah anche se non è escluso che Mihajlovic adotti un atteggiamento conservativo schierando la formazione tipo che ha inserito in pianta stabile in questa prima parte di campionato. In attacco invece chi rischia stavolta è Ljajic che non sta incidendo come prima e che sta palesando i soliti difetti di continuità che ne hanno caratterizzato l’intera carriera fino a questo momento. Improbabile la riproposizione di Zappacosta alto, Iago si riprenderà certamente la maglia di titolare al fianco dell’inamovibile Belotti. Dubbi che ci porteremo fino all’ultimo per una squadra che ha sicuramente bisogno di un cambio di marcia ma con cambi eventuali mirati, scegliendo gli uomini che diano maggiori garanzie fisiche in questo momento.
A prescindere dagli uomini che scenderanno in campo giovedì sera ci aspettiamo che il Toro ricominci a giocare il suo calcio fatto di velocità, fantasia, inserimenti e tanti gol. Non può e non dev’essere tutto vanificato per un momento di defaillance, la nuova mission di Mister Mihajlovic è il ritorno al passato.
A cura di Paolo Cassano
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