Ecco le parole di Spalletti in conferenza stampa alla vigilia della partita di campionato contro la Fiorentina di Paulo Sousa.
“Juan Jesus è ok e torna in gruppo, Perotti e Vermaelen saranno out: Thomas è fermo e bisogna guardare come farlo allenare, qualche rischio c’è e vedremo di consultare specialisti per vedere il limite al quale si può osare. Per il resto tutti a disposizione”
Quali sono le differenze con la partita dell’andata?
“Si, in quella partita c’erano stati degli episodi di gioco che potevamo usare diversamente e meglio, è quallo a cui dobbiamo fare più attenzione, dare più importanza a ciò che dipende da noi. La squadra per certi versi è maturata, ha consolidato, è cresciuta e ha nelle possibilità ancora miglioramenti. Dobbiamo essere bravi a metterci qualcosa in più dal punto di vista della velocità e del gioco offensivo ma come quadratura e consistenza matenere qullo che abbiamo fatto nelle ultime gare andando oltre i 3 gol di Genova. La mia squadra non sta attraversando un brutto momento, non ci sono state prestazioni eccezionali ultimamamente ma stiamo abbastanza bene”
Cosa pensa del lavoro di Sousa alla Fiorentina?
“Come tutte le squadre di questo campionato, capita di passare momenti di difficoltà, a loro è successo come è capitato a tanti e succederà a tutti. Ora stanno molto bene, hanno ritrovato qualche calciatore fondamentale, la presenza di qualche giocatore forte e ora sono una squadra forte. Hanno fatto risultati e prestazioni ultimamamente, sarà una gara equilibrata e difficile”
Negli ultimi giorni si parla sempre del nuovo stadio.
“Quello che ho detto lo penso e credo sia giusto così. Per quello di cui mi sono reso conto andando in giro per il mondo, ci sono sempre risvolti positivi sull’economia delle città che accolgono questi progetti. Sentivo i direttori parlare dei soldi investiti in questo progetto qui e mi sembra tutto un po’ strano. Non voglio parlare di politica, e spero che la politca non c’entri nulla, è un’opportunità d’investimento per il nostro parere. Quando vado a Londra a vedere la Premier trovo 10 stadi, investitori arabi, americani, russi. La bellezza della città è stata determinata da questi investitori che hanno creato i presupposti e ci hanno messo dei soldi. Se lo stadio ce lo fanno gli investitori e ce lo pagano, rispettando le regole, non bisogna mandare il messaggio che invece di essere un’opprtunità sia una minaccia da cui difenderci. Dall’esterno sembra questo, che si dice quasi ‘speriamo non vengano dall’estero a crearci questi problemi’. Ma quali problemi sono? E’ giusto che le cose vadano approfondite e se ne parli nella maniera corretta, per quelle che sono le regole, però poi bisogna trovare una soluzione perchè è giusto così. Quando vado nei paesi che hanno meno possibilità trovo comunque degli stadi più attrezzati dei nostri in Italia. Questo è un movimento importante mi è sembrato di non essere il solo a pensarla così, tutte queste persone vanno ascoltate. Bisogna trovare, attraverso un confronto professionale, quelle che sono le soluzioni per mettere d’accordo tutti”
Lo scudetto è ormai della Juventus o si può ancora riaprire la corsa?
“E’ un po’ quello che ho sempre detto, noi bisogna rimanere attaccati a tutto ciò che è possibile, la Juventus sta sicuramente correndo forte, ma è guardando loro e copiando loro vanno trovati stimoli nuovi per fare meglio. Noi dobbiamo continuare a credere che sia ancora possibile tutto. Dobbiamo lavorare e giocare per questo. La Juventus e il Napoli sono due squadre che ci impongono di vincere sempre, sono costruite bene, hanno dietro progetti di anni. Il Napoli ha un progetto con il suo allenatore, va a chiedere giocatori per quel calcio lì, la città e il presidente sono ambiziosi. La Juventus è avanti sotto tutti gli aspetti, ha inoltre lo stadio di proprietà. Sono due squadre forti, essere in loro compagnia nei discorsi vuol dire essere una squadra forte.”
Viste le sue ultime dichiarazioni sullo stadio, sente il bisogno di avere ruoli anche esterni a quelli legati al campo?
“Io non sento nessuna necessità, sento la necessità di fare bene il mio lavoro. La squadra in determinati momenti ha evidenziato di fare un buon calcio, ha fatto vedere di essere una squadra che usava tutte le qualità che aveva, è riuscita a vincere diverse partite. In altri momenti si vede che devo fare meglio il mio lavoro, devo pensare a questo. Abbiamo una società e dei dirigenti forti, il progetto stadio evidenzia che vogliono dare un futuro importante a questa città e a questa città. Possono ricoprire quel ruolo da soli, io non sono competente. E’ chiaro che se si parla del tema delle barriere, dove ho dialogato con il Ministro Lotti, una cosa fatta non per amicizia ma per professionalità, è chiaro che ci conosciamo da tempo, ma poi ci vogliono dei perché professionali validi, non si va a fare le cose perché uno è amico dell’altro. Noi bisogna essere più responsabili come comportamento, mi sembra di esserci stato attento, allo stadio devono venire le famiglie e i bambini, lo vediamo anche a Trigoria. Quando invito gente qui tutti dicono la stessa cosa, è un sogno di tutti i bambini venire a lavorare qui, migliaia di bambini. C’è bisogno di divertirsi allo stadio, di farlo frequentare, è la volontà di questo movimento e di queste persone. Chi viene allo stadio per far casino non deve venire, non devono far parte del mondo del calcio. Dobbiamo prenderci delle responsabilità su questo. Qualsiasi barriera non è mai sintomo di libertà, mai finalizzato allo stare insieme, al troviamoci d’accordo, al confronto civile, al dover anche qualche volta accettare quello che dice quello che vicino, si rischia di fare tanti piccoli recinti. Bisogna comportarsi bene, se le regole dicono che ognuno deve stare al suo posto ognuno ci deve stare. Regole, civiltà, libertà e giusti comportamenti”
Su Gerson e Grenier:
“E’ stata una scelta mia, ma non ci vedo niente di strano. E’ la prima volta che ci va, solo perché si gioca di martedì, non c’è nessuna punizione, sennò non gli avremmo fatto fare il capitano. Avevano bisogno di giocare, Gerson aveva consumato diversi giorni sul suo trasferimento. Sia lui che Clement hanno bisogno di giocare e lo mandiamo a giocare. Quando giochi spesso così non fai degli allenamenti per tutti, non lo vedi nel contesto di squadra, è più difficile analizzare lo stato di forma. Il fatto che sia stato mandato in Primavera per punizione è una cazzata, che ogni tanto si inventano per rendersi credibili, ma è una cazzata”
Ha provato a portare in giallorosso sia Badelj che Borja Valero. Come pensa che sarebbe cambiata la Roma con questi due innesti?
“Da un punto di vista giornalistico è corretto provare a chiederlo, ma da un punto di vista mio è giusto andare sulle cose pratiche. Sono contento dei calciatori che ho, non ho rimorsi sui pensieri e sulle richieste fatte alla mia società, parlando di quello che potevamo creare. Loro sono due calciatori forti, ma ne ho altrettanti forti nei loro ruoli. Ci sono stati vari nomi quando si è parlato di Borja Valero, è un giocare che tu lo metti e lui ci può stare ovunque, anche nel Barcellona, nel Bayern e nel City. Abbiamo fatto altre scelte che sono ugualmente importanti per quello che riguarda la nostra realtà. Loro sono una squadra forte, hanno giovani di prospettiva, hanno un gioco, hanno anche una società forte, però altrettanto noi. Sarà un confronto bello e di alto livello, ora stanno bene dal punto di vista del gioco, però noi siamo contenti, e mi scusi se non gli rispondodei giocatori che abbiamo. Se domani un calciatore mio viene e legge che avrei voluto Borja, che avrei fatto questo o quello è un limitare le possibilità o le qualità di un mio calciatore che invece sono di pari livello rispetto a ciò che abbiamo detto fino ad ora”
C’è qualche giocatore che le chiede di restare e rinnovare?
“No, non penso che ai miei giocatori interessi molto il mio contratto. Rimane quello che ho detto, è chiaro. Fino a fine del campionato rimane così, i contratti bisogna meritarli con i risultati, non una settimana sì e l’altra no. Ognuno va a far valere le scadenze e le priorità che ha, non rispondo più su questa cosa”
Andrebbe in Campidoglio per affrontare il discorso sullo Stadio? Pensa che i calciatori possano distrarsi visti questi argomenti così insistenti?
“No, i giocatori venendo a far parte della Roma, essendo Roma, bisogna avere la personalità per assorbire qualcosa di diverso, per l’importanza del club e per la passione numerica che c’è dietro a questo movimento Roma. E’ una partita fondamentale, dentro lo spogliatoio si parlerà soprattutto di questo. Se c’è la possibilità di dare un contributo alla crescita si fa anche questo. Nella correttezza bisogna anche impegnarsi per la crescita e lo sviluppo. E’ una partita fondamentale, i giocatori lo sanno, dentro lo spogliatoio si parla di questo e basta. Io non ho i titoli per parlare con nessuno. A parlare con la Raggi ci deve andare il presidente, il direttore generale, ci devono andare quelli competenti per questo confronto. Io debbo fare meglio quello che è il mio lavoro, perché secondo me lo posso fare ancora bene”
Quali sono le condizioni fisiche della squadra anche in vista dei prossimi impegni?
“No, non sono preoccupato. Ci siamo dimenticati che quelli del Cesena andavano fortissimo, Rodriguez teneva botta con Manolas e Rudiger sui 60-70 metri a campo aperto. In Inghilterra succede spesso che vanno fuori i grandi club contro i piccoli. Siamo stati bravi a reggere il primo tempo, ma nel secondo tempo l’abbiamo meritata. Loro si meritavano di andare al supplementare per quello che hanno fatto, ma la Roma nel secondo tempo è migliorata e cresciuta, ha fatto vedere di saper mettere a posto alcune cose a partita in corso, per cui è giusto l’aver avuto accesso a questa semifinale.”
Il campo è già stato utilizzato ieri per la partita di Rugby, pensa possa condizionare la partita?
“Ci siamo informati stamani, sappiamo della completa disponibilità del CONI per sistemare il terreno, lo hanno fatto, hanno sostituito le zolle di una porta per renderlo migliore in quei posti dove era stato pesticciato un po’ di più. Bisogna tutelare lo spettacolo che si offre ai tifosi, valuteremo, però abbiamo la massima disponibilità nel riuscire a sistemare, c’è competenza e professionalità. Questa addizione di eventi non aiuta, ci si è messo anche il tempo, qui a Roma non piove mai e oggi e domani piove. Sotto l’aspetto della battaglia, del confronto, sono convinto che sarà godibile lo stesso, sono squadre forti, troveranno strade diverse per essere apprezzate, sia per il gioco che per la performance individuale”
Il suo riferimento al rinnovo legato alle vittorie, vuol dire che ha già preso accordi con la società?
“Quella che è la via di mezzo la valuteremo se ci saranno gli elementi. Se si arriva secondi, se si creano presupposti di crescita, se è evidente il lavoro sviluppato, oppure vincere, cioè arrivare primi in qualche competizione. Di conseguenza si arriva in fondo e si valuta tutto questo, le vittorie, gli elementi, se io sono contento di lei, se lei è contenta di me… E si tirano le somme”