E’ sempre più vicino il giorno di Torino Pescara, gara che si giocherà domenica alle 15 allo Stadio Grande Torino. Una partita da vincere e possibilmente convincere, su questo non vi è il benché minimo dubbio anche alla luce di una classifica che parla chiaro. A vederla leggendo i numeri non ci sarebbe nemmeno bisogno di scendere in campo ma sappiamo bene come nel calcio non esistono partite già vinte, ogni match nasconde delle insidie anche legate agli episodi che possono inevitabilmente cambiare l’inerzia delle partite. Il Pescara di Oddo ha fin qui totalizzato 9 punti, frutto di 6 pareggi ed una vittoria, peraltro non sul campo ma a tavolino ai danni del Sassuolo. Solo 19 le reti realizzate a fronte delle 50 subite, di gran lunga la peggior difesa del campionato se non consideriamo solo il Cagliari che ne ha subite 48. Una difesa che fa acqua da tutte le parti come dimostrato anche nell’ultimo impegno interno con la Lazio e quindi il Torino non può che considerarsi assoluto favorito per una partita che Mihajlovic sta preparando con la consueta dedizione. Sulla formazione, però, ci sono tantissimi dubbi, forse come non mai da questo inizio di campionato. Dubbi rivolti agli uomini ma anche al modulo di gioco, noi crediamo che sia la volta buona per impostare un 4-2-3-1 molto offensivo per dar modo a Iago Falque, Ljajic e Iturbe di agire contemporaneamente alle spalle dell’inamovibile Gallo Belotti, sempre più leader della compagine granata. Se non ora quando ci verrebbe da dire e non per sottovalutare il Pescara, che sarebbe errore gravissimo, ma solo per provare sul campo una soluzione che potrebbe rivelarsi molto fruttuosa anche per il futuro. Punti interrogativi in difesa dove Castan e Zappacosta sono sulla via del recupero avendo svolto quasi tutto il programma in gruppo per il secondo giorno consecutivo. Ipotizziamo l’utilizzo del centrale difensivo brasiliano al fianco di Moretti, vista la sicura indisponibilità di Rossettini, con De Silvestri e Barreca sulle corsie laterali. In caso di forfait di Castan invece scelta obbligata Ajeti, reduce dall’infortunio che ha causato il pareggio dell’Empoli domenica scorsa al Castellani. Per la mediana discorso a parte merita Lukic che dovrebbe essere finalmente pronto al debutto dal primo minuto in campionato. Un ragazzo serissimo che si allena sempre bene ed è anche tenuto in buona considerazione da Mihajlovic che gli ha già fatto assaggiare il sapore del campo della Serie A. Ora però, viste le concomitanti squalifiche di Baselli e soprattutto Valdifiori, il centrocampista serbo ha l’occasione giusta per dimostrare di valere il nostro campionato per doti e personalità che certo non gli mancano. Appurato che Mihajlovic non lo “vede” come mezzala, almeno per ora smentendo chi come noi invece ne aveva ipotizzato l’utilizzo in quella parte di campo, Lukic agirà davanti alla difesa come volante con caratteristiche però diverse rispetto a Valdifiori avendo maggiore intensità fisica rispetto al metronomo ex Empoli e Napoli. Al suo fianco dubbio Benassi Obi con l’italiano leggermente favorito mentre in attacco come detto i tre ex romanisti Iago, Ljajic e Iturbe con il Gallo terminale offensivo. Se confermata, una formazione con spiccata propensione ad offendere votata allo spettacolo viste le potenzialità dei quattro giocatori d’attacco pronti ad incrementare il proprio bottino personale di gol all’attivo.
Domani seduta tecnico tattica pomeridiana a porte chiuse dove Mihajlovic proverà la formazione che scenderà in campo contro il Pescara, i tre punti che mancano ormai da cinque partite devono essere conquistati anche passando attraverso il gioco del Toro che abbiamo ammirato per tutto il girone d’andata.
A cura di Paolo Cassano