JUVENTUS, parla BUFFON: “Massimo rispetto per il Porto, domani sarà molto difficile! Casillas è un amico.” E non si tira indietro sull’argomento Bonucci..

Alla vigilia dell’andata degli ottavi di Champions League, il capitano della Juventus Gianluigi Buffon è intervenuto in conferenza stampa: queste le sue parole. 
Come sta la Juventus? E’ pronta per un ottavo di Champions?
Siamo in un buon momento, visti i risultati e le prestazioni che stiamo fornendo; sappiamo quanto sia importante la sfida, sappiamo quanto valga il Porto. E’ una squadra che in questi anni a livello europeo ha sempre centrato i propri obiettivi, è una squadra che arriva sempre tra quarti ed ottavi di Champions. Hanno tanta esperienza internazionale, hanno tutto il nostro rispetto perchè sappiamo che dovremo guadagnarci la qualificazione: non ci regaleranno nulla!


Si è detto che il sorteggio è andato bene, ma lo si diceva anche per il Barcellona con il PSG e abbiamo visto com’è andata. Sarà da esempio per voi?
Per quel che ci riguarda non abbiamo bisogno di esempi, non veniamo da un’epopea di vittorie europee che ci permetta di prendere sotto gamba eventi europei del genere. Veniamo secondo me da annate buone, nelle quali ci sono stati miglioramenti e grazie ai quali abbiamo riconquistato prestigio e rispetto degli avversari, meritandocelo. Ma lo abbiamo fatto cominciando le partite ed ogni turno sempre con la massima serietà e mettendo da parte la presunzione, questo è l’unico metodo che conosco per arrivare il più lontano possibile in queste competizioni.

Nelle ultime settimane c’è stato qualche episodio di nervosismo (Dybala, Bonucci..); che commento dai? E ti sei fatto sentire nello spogliatoio?
Penso che siano episodi che in squadre nelle quali c’è una alta competitività e competizione tra i giocatori possano capitare, perchè la rosa della Juve è molto ampia; l’unico modo che hai per stemperare certi animi è la vittoria, unita alla grande prestazione che ogni singolo vorrebbe fare e mettere a disposizione della squadra proprio per arrivare alla vittoria. Se qualche volta non succede poi, questa voglia di strafare, o di responsabilità che uno ha, fa accettare in maniera meno bene determinate scelte. Ma alla fine non penso ci sia nulla di estremamente grave o compromesso, sono cose che accadono spesso quando il livello della squadra è alto!

Per te le partite di Champions sono diverse da quelle di Serie A? Per la Juventus poi è stato un mese mediaticamente difficile da gestire..
Tutti i giocatori vivono in modo diverso le partite di Champions da quelle di campionato o coppe nazionali, è normale perchè è un pò l’esame più difficile e nel quale vuoi fare più bella figura. Poi avere l’opportunità di vincere è la cosa più importante, ed è la cosa che mi interessa; ho la fortuna, soprattutto in questi ultimi anni, che la società ha allestito una squadra che può avere ambizioni di vittoria. E molte volte l’ambizione ti rende molto più felice del singolo trofeo!

Festeggi 100 presenze in Champions, sei il primo della Juve a riuscirci. Che rapporto hai con Casillas?
Mi hanno detto delle partite in aereo, e ci sono rimasto male perchè pensavo di averne fatte di più (ride).. Su Casillas, sono felicissimo di rincontrarlo perchè incontro un amico, un avversario che ho stimato e che stimo tantissimo, che ha avuto la forza di rimettersi in discussione con una scelta scomoda; l’ho visto giocare ultimamente, e mi sembra in grande forma. Ci auguro dunque di fare due grandi partite!

Andrè Silva ha detto che sogna di segnarti, come vedi questo suo desiderio? 
E’ sicuramente un grande pericolo, lo conosco molto bene; gli auguro di realizzare il suo sogno, però con il conseguente passaggio del turno nostro; sarebbe bello far felice più persone possibili! Io comunque farò di tutto per essere al massimo per non subire reti, perchè il Porto è una squadra che spesso crea e fa disperare i portieri avversari; con tutta la squadra spero di fare un’ottima prestazione difensiva


Hai parlato di squadra ambiziosa: la squadra è più consapevole dei propri mezzi? Saresti stupito se non giocasse Bonucci?
Non nego che se siamo riusciti ad arrivare in finale due anni fa, ed andare vicini alla vittoria pur facendo dei miracoli, significa che eravamo una squadra altamente competitiva. In questi ultimi due anni la società non ha smantellato o lesinato acquisti importanti, per cui i segnali che si danno all’esterno e che la società da ai tifosi ed ai giocatori sono di essere competitivi ed ambiziosi. La cosa che mi fa essere fiducioso è che vedo come ci alleniamo, quanto teniamo a migliorarci, vedo la disponibilità di tutti a lavorare. Ognuno di noi ha la responsabilità tale da intervenire in un allenamento quando qualcuno non si comporta bene; io stesso sono un normale compagno di squadra, ma sappiamo tutti benissimo come ci si comporta. Su Leo non ho idea, nel senso che il Mister non ha dato formazioni e quindi staremo a vedere; posso solo dire che se sei un giocatore importantissimo, trainante, di grande personalità e talento come lo stesso Bonucci bisogna anche essere i primi a sacrificarsi per il bene della squadra, per la salvaguardia di determinati equilibri e valori. Leo, che è molto intelligente e che tiene molto al gruppo ed alla Juventus, incarnandone lo stile, penso che non avrà difficoltà ad accettare qualsiasi tipo di decisione perchè sa che lo farà nel bene della Juve e per dare un segnale educativo a tanti altri che giocano insieme a noi.

A cura di
Giuseppe Tridente

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