CROTONE, l’A.D. Vrenna alza la voce: “Il Napoli non necessitava di aiuti esterni, ora basta!”

Non ci sta Gianni Vrenna: all’indomani della perentoria sconfitta per 3-0 subita dal suo Crotone in casa del Napoli, l’A.D. del club calabrese ha voluto dire la propria sugli episodi che hanno inevitabilmente condizionato il risultato finale.
“Una gara combattuta come sempre con le armi dell’organizzazione, dell’impegno e della determinazione il cui esito è stato condizionato da una direzione quanto meno discutibile, nel suo complesso e nel merito delle singole decisioni. Decisioni a mio avviso ingiuste, ma determinanti rispetto al risultato finale”. Questo in sintesi il pensiero di Vrenna, al quale proprio non è andata già la direzione di gara di Mariani e dei suoi collaboratori.
“Non è la prima volta, voglio fortemente che sia l’ultima! – prosegue il dirigente del Crotone in una nota affidata al Sito ufficiale del club – In occasione della partita contro il Napoli, squadra di vertice che non necessita di supporti esterni, il risultato si sblocca solo grazie a un rigore decisamente molto dubbio. Sotto di un gol, fuori casa, contro un top team, evidentemente si è scelto di perseverare con questa linea. Al minuto 8′ della ripresa, Rog, già ammonito, interviene pesantemente su Crisetig meritandosi l’espulsione. Che però non arriva. Arriva invece un minuto dopo il giallo per Crisetig, per un fallo di minore entità: una scelta che conferma l’assenza di equilibrio nel novero delle decisioni del direttore di gara. Sulla richiesta di spiegazioni il nostro tecnico veniva allontanato. Come se non bastasse l’arbitro si ripete qualche minuto dopo con una seconda decisione contestabile: al 24′ presunto contatto tra Dussenne ed Hamsik ed altro rigore dubbio, con il centrocampista del Napoli che -peraltro- partiva da una posizione di fuorigioco”.
“La nostra intenzione è quella di competere correttamente – conclude Gianni Vrenna – Chiediamo per questo maggiore equilibrio, pretendiamo maggiore attenzione, esigiamo rispetto. La mia pazienza è stata già messa pesantemente alla prova: adesso dico basta”.
A cura di
Giuseppe Tridente

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