FOCUS ATALANTA, Genoa Atalanta 0-5: manita dei bergamaschi, notte fonda per il Grifone.

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GENOA-ATALANTA 0-5
(25′ CONTI, 31′, 63′, 84′ GOMEZ, 76′ CALDARA)

*toc toc* “Chi è?”
“Sono Gian Piero
“Ah, vecchio amico! Accomodati pure! Non fare il timido”.
No, sembra che Gasperini non l’abbia fatto. O almeno, si è mascherato per il primo quarto d’ora (classico periodo di ambientamento dei timidi) da persona che torna a casa propria dalla quale era stato mandato via. Aveva indossato una maschera, appunto, di quelle che si mettono a carnevale, più consono, o il primo aprile, giorno in cui si architettano scherzi, possibilmente da ricordare a lungo termine. Dopodiché, voilà! Via il travestimento, schiaffo in faccia con cinque belle dita aperte a chi l’aveva sostenuto poco e arrivederci al prossimo incontro. Forse…

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Il 5-3-2 di Mandorlini, con Izzo regista, era stato schierato per arginare le offensive dei ragazzi bergamaschi. Si sa, però, che i giovincelli sono soliti saltare i famosi argini quando questi fungono da ostacoli per le loro corse. Balzano i giovani, balzano anche i vecchi. Anzi, i “meno giovani”. Uno su tutti, il condottiero della ciurma: Papu Gomez. Il capitano dimostra di essere in forma smagliante e non solo per i gol. Si abbassa spesso e volentieri a centrocampo per dare l’inizio alla manovra e subito si fionda in area avversaria a dare una mano per concluderla perché può capitare (anche qui spesso e volentieri) che Orsetto Petagna non si faccia trovare in posizione favorevole al momento di insaccare. Quest’ultimo, dal canto suo, equilibra i non-gol con il lavoro al servizio della squadra, le (molteplici) sponde per il suo amico Nano e le percussioni in area (vedi rigore). Per fortuna che le mancate realizzazioni di un attaccante con le caratteristiche per stare in area a sgomitare tutta la partita vengono viste come un moscerino che si schianta sul vetro di un tir, in cui basta azionare una volta i tergicristalli per toglierlo.
Il fatto è che il modulo di Gasperini ci fa credere ogni giornata che gli attaccanti siano solo i due sopracitati. Come si spiegano allora le progressioni di Kessie verso Rubinho dopo aver recuperato la palla, gli inserimenti di Kurtic che per poco non timbra il cartellino, le discese di Spinazzola che, anche se si dovesse trovare un fosso formato Mar Mediterraneo lo salterebbe senza problemi? Senza contare che per Caldara sono addirittura sei le firme in questo campionato, con l’undicesimo gol da calcio d’angolo della squadra!
Non c’è solo un solo segreto per Gasperini, ma ben di più. Ogni giocatore funge da sorpresa ogni domenica perché se persino (ma non ce ne voglia) Conti mette la maschera di Pinilla e apre le marcature segnando in rovesciata…beh, vuol dire che qualcosa la squadra (in primis) lo merita.
Chissà cosa ci riserveranno queste otto giornate mancanti.
L’ennesima protesta dei tifosi genoani e l’inferiorità numerica dei padroni di casa sono la fotografia del pomeriggio al Ferraris. L’Atalanta ha voluto influire sulla situazione. Che senso avrebbe avuto ,sennò, la ricorrenza del primo aprile?
“Vi ringrazio per la bella giornata, però teniamoci più spesso in contatto” avrà pensato Gasp.
di Sebastiano Moretto

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