“Non c’è storia in questa città
nessuno si diverte e mai si divertirà”
L’inizio di stagione, a Bergamo, è cominciato scandendo battiti molto irregolari: 6 punti nelle prime sei gare, progetto-Gasp che non decolla e la squadra si prepara già a combattere la retrocessione in Serie B. Dal biennio 2010/2011, primo anno dopo il ritorno nella massima serie, i bergmaschi non sono mai andati oltre l’11° scalino. “È sempre la stessa storia – avranno pensato i tifosi – dal 1991 non si fa altro che ondeggiare tra la Prima e la Seconda Divisione.”
“Sono sempre pronti a giudicare tutto quello che fai
[…]
ma non te la prendere loro sono fatti così
devi solo credere
che un giorno te ne andrai di qui.”
Come detto, il progetto dell’allenatore, cioè quello di puntare sui giovani, non sta dando i suoi frutti. Attenzione! Gasperini è salpato sulla nave soltanto due mesi prima di agosto quindi era prevedibile che la partenza potesse essere disturbata da scogli difficili da superare. Il punto più basso è stato toccato nella gara casalinga contro il Palermo persa 1-0, in cui la confusione superava di gran lunga il bel gioco. La città inizia a spazientirsi ma il mister degli Orobici è convinto che un giorno se ne possa andare da qui. Non dalla squadra, s’intende, ma dalla solita routine maledetta.
“Scendi nella strada balla e butta fuori quello che hai
fai partire il ritmo quello giusto
datti una mossa e poi…”
C’è bisogno di voltare pagina e contro il Napoli non solo accade ciò ma vengono proprio bruciati gli scritti precedenti, come se fossero (o lo erano?) scarabocchi. Il campionato come lo voleva Gasperini inizia ad ottobre, alla prima vera prova di maturità dopo la vittoria col Crotone. Il tecnico di Grugliasco ha capito che era il momento buono per iniziare le danze perché, per giocare a calcio, ci vogliono testa spensierata e divertimento. Detto, fatto. Petagna, Gagliardini e Caldara accendono la musica mentre Kessie e Conti alzeranno il volume nelle giornate successive. La piccola-grande Atalanta inizia a prendere forma. Bisognava solo aspettare il ritmo, quello giusto.
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“Tieni il tempo
con le gambe con le mani
tieni il tempo
non fermarti fino a domani
tieni il tempo
vai avanti e vedrai
tieni il tempo
il ritmo non finisce mai.”
Fino al K.O. successivo contro la Juve, l’Atalanta conquista 19 punti in sette gare. A dicembre ci sarà un piccolo (inevitabile) calo ma da gennaio terrà un ritmo da brividi!
Chi sale in cattedra? O meglio, chi è il coordinatore dei balletti? Ovviamente il Papu. È il 10 neroblu l’idolo incontrastato della tifoseria (siamo sicuri che sia solo di quella atalantina?) e dei social (coadiuvato prima solo da Petagna, poi dagli altri compagni di squadra e dalla famiglia). Il suo tabellino recita 14 gol, di cui 11 nel 2017, e 6 assist.
Ma perché scegliere proprio lui come direttore d’orchestra? Ovviamente per la Papu dance che sta spopolando dappertutto, dallo spogliatoio (e qui, siamo sicuri, non solo bergamasco), al campo (vedi esultanza a Genova).
Bisognerà tenere un ritmo altissimo per raggiungere l’Europa ma l’Atalanta non ha nessuna voglia di spegnere la musica. L’unico credo è quello di non fermarsi fino a…maggio.
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