ATALANTA-CHIEVO 1-0
(52′ GOMEZ)
È bastata una rete (la sedicesima, per la precisione) del Papu Gomez per dare inizio alle danze…letteralmente! Infatti, subito dopo il gol (con magistrale passaggio filtrante di Cristante), il numero 10, sulle note di Baila como el Papu, ha fatto scatenare tutti i tifosi presenti sulle gradinate. Tutto questo è stato visto come un rullo di tamburi per la festa tenutasi sul palcoscenico principale dove l’Atalanta ha fatto la storia, la sua storia!
Ogni dettaglio della partita che poteva andare dritto ha rispettato le attese: la vittoria di misura contro i clivensi permette agli orobici di sognare il quarto posto se la Lazio non dovesse vincere a Crotone, posizionando definitivamente la propria pedina a quota 72 punti: un’enormità considerando gli ultimi campionati della Bergamo calcistica; il saluto a Cristian Raimondi e Giulio Migliaccio, i quali si sono visti tributare una standing ovation coi fiocchi. Il primo ha giocato fino al 5′ del secondo tempo sulla fascia sinistra, dove si è visto opprimere la libertà di corsa da un eccellente De Paoli. Tra i due è stata una vera e propria battaglia generazionale. Per descrivere le emozioni del secondo, invece, basta fotografare il momento in cui, poco prima di entrare in campo a 5′ dalla fine, stava ascoltando le ultime spiegazioni di Gasperini con le lacrime agli occhi, come per dire “Mister, è inutile che mi parli. In questo momento non sento niente“.
Per quanto riguarda la partita, non ci sono state molte emozioni. Quello che ci ha provato più di tutti è stato Petagna, dimostratosi però poco preciso sottoporta.
Difficile trovare motivazioni serie, da entrambe le fazioni, quando il campionato è già chiuso. Tra le file dei gialloblu, i più attivi sono stati Vignato, Kiyine e il sempreverde Pellissier (i tre subentrati) ma nulla hanno potuto contro un impermeabile retroguardia atalantina.
Questa giornata non poteva finire diversamente da così: la Dea festeggia finalmente in maniera ufficiale il Paradiso (europeo) a suon di presentazione dei giocatori, maglietta celebrativa e coriandoli. Per programmare il futuro c’è tempo buona parte dell’estate, ma la festa è hic et nunc.
di Sebastiano Moretto
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