Una Dea, bella ma inconcludente nella prima giornata, andrà a sfidare il Dio Vulcano, scoppiettante e rinvigorito dalla recente qualificazione ai gironi di Champions League. Il magma che scende dalle pendici del padrone di casa sembra inesorabile. Il gioco offerto dalla compagine di mister Sarri dall’anno scorso pare non sia mai andato in vacanza, causa anche di un mercato centellinato, con Nizza e Verona scelte come prime cavie.
Dove dovrà alzare gli scudi Gasperini? Sicuramente in difesa. Improbabile, come si è visto nella scorsa stagione, che l’Atalanta inizi subito ad offrire un gioco offensivo. Le chiavi, come sempre, saranno gli esterni, in questo caso Gosens e Hateboer. Entrambi avranno il compito di dedicare più attenzione alla fase difensiva, dando una mano ad arginare il tridente terribile Callejon-Mertens-Insigne. Là davanti, invece, l’arduo compito di far salire la squadra sarà affidato nuovamente a Petagna (sebbene Cornelius fosse entrato molto bene contro i giallorossi) con il Papu Gomez che dovrà essere in grado di allacciare bene centrocampo e attacco.
Serve ripartire. Non tanto sul piano del gioco, quanto su quello del risultato, mancato nella scorsa partita contro la Roma.
Ed è qui il punto: il Napoli, come già constatato, offre un calcio bello e frizzante e non vorrà sicuramente sfigurare davanti al proprio pubblico.
Gasperini riproporrà gli stessi undici scesi in campo domenica scorsa, con l’unico dubbio che riguarda nuovamente Caldara, il quale, probabilmente, sarà ancora sostituito da Palomino.
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