di
A cura di Flavio Caputo
1-0 DI INSIGNE
Prima fase del match a buon ritmo degli azzurri, i quali hanno preso in “alto” gli olandesi e li hanno costretti all’ errore nell’ appoggio numerose volte. Da una manovra in pressing è nato il gol del vantaggio di Insigne. Dopo il gol, il Napoli ha rallentato il ritmo dando coraggio al Feyenoord, che ha provato a venire fuori con un buon palleggio e qualche buono spunto individuale dei suoi attaccanti, tuttavia nessun pericolo è stato portato dinanzi la porta del portiere partenopeo Reina. C’ è anche da dire che, in questa porzione di partita, la squadra azzura ha giochicchiato e ha sbagliato qualche appoggio di troppo.
IL NAPOLI ACCELERA
Nel secondo tempo, come sta capitando spesso in questa stagione, il Napoli ha inserito una marcia in più e ha cominciato a giocare con maggiore velocità. Gli olandesi sempre più smarriti hanno proseguito il festival dell’errore : dall’ ennesimo passaggio fuori misura si è materializzata, infatti, la seconda rete dei partenopei, grazie a Mertens. La truppa olandese, in confusione in fase difensiva, ha fatto vedere qualcosina di buono come proposta di gioco, riuscendo anche a procurarsi un rigore (molto dubbio) , che Reina ha neutralizzato con un grande intervento. Scampato il pericolo, il Napoli ha iniziato a gestire la partita tenendo i ritmi sempre piuttosto alti, fino al gol del 3-0 di Callejon.
CALO DI CONCENTRAZIONE
Dopo la terza rete il team di Sarri ha allentato un pò la presa concedendo il gol al Feyenoord nel finale. La rete ha fatto infuriare Sarri che ha scagliato alcuni pugni alla panchina.
ULTIMO STEP PER LA MATURITÀ
Beh! Che dire? Il tecnico toscano non ha tutti i torti; questi cali di concentrazione sono da evitare, anche in funzione della differenza reti che potrebbe rivelarsi decisiva, ma soprattutto perchè nei codici mentali della squadra va acquisita, in fretta, una certa cattiveria sportiva e la grinta necessaria anche a punteggio acquisito. Forse è l’ ultimo passaggio che deve eseguire la squadra per compiere l’ intero processo di maturazione che, quest’ anno, pare esserci stato in molti aspetti e che tutti abbiamo notato. Va fatto un altro sforzo, quindi, per assorbire e applicare questo “concetto”, in modo da avvicinarsi ancor di più alla vecchia signora, soprattutto dal punto di vista della mentalità. L’ assenza di Milik deve essere anche una spinta in più per responsabilizzarsi e ottenere il raggiungimento di questo step.
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});