Compleanno. Fuochi d’artificio. Tanti (tantissimi) invitati. Una serata da incorniciare per la Dea, dall’inizio alla fine.
Una serenata romantica, con tanto di fuochi d’artificio e striscione dedicato, non può non infuocare il clima. Detto, fatto: per l’Apollon si prospettano dolori.
In effetti, le prospettive combaciano con ciò che è accaduto e basta dare un’occhiata alle statistiche per dimostarlo: 22 tiri in porta dei bergamaschi contro i 6 dei greci. Un abisso.
Ancor più rilevante è il fatto che l’unico tiro nello specchio degli uomini in maglia bianca è stato trasformato in gol; per il resto, assolo neroblu.
La sorpresa più grande è stato il ritorno al gol di Petagna che, in 90′, ha fatto una partita in crescendo: il gol sbagliato dopo pochi minuti gli ha tolto sicurezza e velocità di manovra ma lo stacco vincente di testa ha svoltato il match (per lui e per la squadra), tanto che tutto lo stadio avrebbe accompagnato volentieri il gesto di togliersi la maglia.
Dove ha vinto la partita l’Atalanta? Nel suo punto forte: il centrocampo. Questa volta, però, l’unico a non essersi ritagliato uno spazio da protagonista è stato Cristante, probabilmente oscurato dal compagno di reparto Freuler che, oltre al gol, ha riconquistato un numero impressionante di palloni.
Proprio il centrocampista svizzero ha avuto anche l’onore di soffiare sulle candeline siglando il 3-1, comprando un bijoux dal gioielliere Ilicic.
L’unica nota stonata è stata l’uscita anzitempo del Papu Gomez per un dolore al dito quando impatta il pallone. Gasperini sapeva che sarebbe stato un rischio schierarlo dall’inizio ma la partita di ieri era troppo importante per non presentarsi al 100% delle possibilità.
Ora l’Atalanta veleggia trionfante a 7 punti, seguita dal Lione fermo a 5. Basterà una vittoria in terra greca per essere (quasi) sicuri del passaggio del turno.
Nell’anno dei 110, potrebbe scoccare la Lode.
(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});