Milan: Disastro continuo, così si rischia la dignità.
di A.Parmeggiani
di A.Parmeggiani
Dopo 27 anni è di nuovo Fatal Verona. Se quella volta il Milan perse lo scudetto, al termine di uno dei campionati più polemici della storia della Serie A, ieri ha apparentemente lasciato “solamente” tre punti agli scaligeri.
Ma la verità è che la sconfitta di ieri è un cazzotto nello stomaco a Gattuso e ai suoi giocatori. Il Milan visto contro il Bologna e in Coppa Italia contro lo stesso Hellas, faceva ben sperare i tifosi. La squadra sembrava pian piano poter uscire dal pantano psicofisico in cui stava sprofondando. Purtroppo il lunch match di ieri è stato assolutamente disastroso, sotto tutti i punti di vista. Con analogie preoccupanti con il pareggio clamoroso di Benevento. Anche in quel caso il Milan finì in 10 e soffrì tanto contro una squadra sulla carta molto al di sotto dei valori rossoneri. Eppure sappiamo che il calcio non è una scienza esatta e se non scendi in campo concentrato perdi con chiunque. Lo dimostra la mezza impresa del Pordenone contro l’Inter in Coppa Italia. Il Milan di Benevento, quello di Rijeka e quello di ieri perderebbe contro praticamente chiunque. Al Bentegodi si è vista una squadra amorfa, priva di brio e incapace di rendersi pericolosa, nonostante le numerosi conclusioni verso la porta avversaria.
L’incubo sembra non aver mai fine, i rossoneri contro le ultime quattro della classe hanno raccolto 5 punti su 12, segnando 4 reti (di cui 2 su rigore) e subendone 5. Che ci sia qualcosa che non va sotto ogni aspetto è innegabile: tecnico, tattico, atletico, psicologico. Il Diavolo è malato e Gattuso, come giustamente ricordato ieri in conferenza stampa, non può far miracoli.
Ora i tifosi sperano che la squadra perlomeno si riprenda mentalmente e tiri fuori l’orgoglio. Il Milan ha festeggiato proprio sabato i 118 anni di storia: questa storia merita ben altro Diavolo.
Ma la verità è che la sconfitta di ieri è un cazzotto nello stomaco a Gattuso e ai suoi giocatori. Il Milan visto contro il Bologna e in Coppa Italia contro lo stesso Hellas, faceva ben sperare i tifosi. La squadra sembrava pian piano poter uscire dal pantano psicofisico in cui stava sprofondando. Purtroppo il lunch match di ieri è stato assolutamente disastroso, sotto tutti i punti di vista. Con analogie preoccupanti con il pareggio clamoroso di Benevento. Anche in quel caso il Milan finì in 10 e soffrì tanto contro una squadra sulla carta molto al di sotto dei valori rossoneri. Eppure sappiamo che il calcio non è una scienza esatta e se non scendi in campo concentrato perdi con chiunque. Lo dimostra la mezza impresa del Pordenone contro l’Inter in Coppa Italia. Il Milan di Benevento, quello di Rijeka e quello di ieri perderebbe contro praticamente chiunque. Al Bentegodi si è vista una squadra amorfa, priva di brio e incapace di rendersi pericolosa, nonostante le numerosi conclusioni verso la porta avversaria.
L’incubo sembra non aver mai fine, i rossoneri contro le ultime quattro della classe hanno raccolto 5 punti su 12, segnando 4 reti (di cui 2 su rigore) e subendone 5. Che ci sia qualcosa che non va sotto ogni aspetto è innegabile: tecnico, tattico, atletico, psicologico. Il Diavolo è malato e Gattuso, come giustamente ricordato ieri in conferenza stampa, non può far miracoli.
Ora i tifosi sperano che la squadra perlomeno si riprenda mentalmente e tiri fuori l’orgoglio. Il Milan ha festeggiato proprio sabato i 118 anni di storia: questa storia merita ben altro Diavolo.
A cura di Alex Parmeggiani
Alex Parmeggiani
Articolista per la Redazione Voti-Fanta
Osteopata e Fisioterapista
di Castiglione delle Stiviere (Mn)
Osteopata e Fisioterapista
di Castiglione delle Stiviere (Mn)