LA SVEZIA DEI MIRACOLI
Nel gruppo A delle qualificazioni, e un destino che sembrava già segnato vista la presenza di Francia e Olanda, il ct Andersson ha compiuto un piccolo capolavoro, portando la sua squadra ai Mondiali di Russia.
Dalle qualificazioni la Svezia ha mostrato una grande solidità, riuscendo persino a battere la Francia, e si è distinta per un’ottima difesa, visto il numero esiguo di gol subiti (solo 9).
Si classifica seconda, a pari punti con i Paesi Bassi, e riesce a passare per una migliore differenza reti. Ha regalato prestazioni degne di nota, come l‘8 a 0 al Lussemburgo, i due 4 a 0 alla Bielorussia, che testimoniano l’ottimo lavoro del ct, e la mentalità vincente di una squadra che fa della forza fisica e della compattezza tra i reparti la propria forza.
Dopo il secondo posto ha incontrato proprio l’Italia nello spareggio, confermando ancora una volta la propria solidità difensiva: nel doppio scontro il numero di gol subiti infatti è rimasto fermo alla casella dello zero. Una vittoria prestigiosa, vista la grande tradizione italiana nelle competizioni internazionali, che conferma l’ottimo lavoro dell’allenatore, che non ha accettato il ruolo da vittima sacrificale, e che ha lottato con i suoi per arrivare a una qualificazione più che difficile, insperata.
Un allenatore che ha zittito tutti, anche i propri tifosi, quando questi hanno cominciato a lamentarsi per la mancata convocazione della vera star scandinava: Zlatan Ibrahimovic.
Si conferma la grande personalità del ct, che ha voluto creare una squadra compatta, che non gioca al servizio di un solo uomo. Sono i giocatori che si sacrificano per il collettivo, e non viceversa.
COSA ASPETTARSI DALLA SVEZIA
Un sorteggio che dopo averla punita nelle qualificazioni tra Francia, Paesi Bassi e Italia, sembra sorriderle: in girone si ritroverà Germania, Messico e Corea del Sud.
Un girone difficile ma non impossibile, che vede gli svedesi giocarsi il secondo posto per andare agli ottavi con il Messico e la Corea del Sud, ma mai dire mai. Il grande spirito di coesione che sembra essere nato tra i giocatori di Andersson potrebbe regalare sorprese a questo girone, in cui la Germania non deve sottovalutare soprattutto i primi incontri.
MODULO
Un modulo classico, un 4-4-2 che garantisce equilibrio e controllo degli spazi, sia centralmente che sulle fasce. Sono ben 5 i clean sheet nel girone per le qualificazioni, 7 se si contano anche le due partite con l’Italia nello spareggio, e un attacco che nonostante il baricentro della squadra a volte si abbassi troppo, segna e sorprende.
Gioco che non si basa sulle velleità individuali (Ibrahimovic docet), che prevede lanci lunghi per le due punte, Berg (ben 8 reti segnate nel girone di qualificazione) e Toivonen, esterni che si accentrano e terzini che si alzano per crossare verso le due torri al centro dell’area.
Una squadra solida, insomma, che però ha evidenti limiti tecnici, soffre le transizioni rapide e nella fase di non possesso rischia di disordinarsi, lasciando spazi soprattutto sui cambi di gioco.
Ai Mondiali di Russia l’ardua sentenza.
ROSA
(4-4-2)
Olsen, Lustig, Granqvist, Lindelof, Augustinsson, Claesson, Johansson, Ekdal, Forsberg, Toivonen, Berg.
PORTIERI
Olsen: portierone svedese, aiutato dalla difesa può essere un buon acquisto, rischia di mantenere la porta inviolata a lungo.
Johnsson: primo portiere di riserva, di proprietà del Guingamp.
Nordfelt: terzo portiere, milita nello Swansea. Poche possibilità di giocare.
DIFENSORI
Lustig: terzino di spinta, buone prestazioni e a rischio +1 quando va a crossare per le torri svedesi. 3 gol all’attivo.
Granqvist: caso particolare: difensore centrale con buona tecnica, ma soprattutto rigorista. Sono tre infatti i penalties realizzati nel gruppo di qualificazione.
Lindelof: centrale di sostanza, molto forte fisicamente, 1 gol all’attivo nelle qualifiche.
Augustinsson: terzino con buona gamba e tecnica che lascia a desiderare. Entusiasta e un po’ confusionario. Non consigliatissimo, ma sempre titolare.
Olsson: parte dalla panchina, ma ha un buon feeling con il gol. Non un acquisto consigliato, ma forse una piccola scommessa da provare per i più coraggiosi. Può entrare a partita in corso.
Helander: nostra vecchia conoscenza. Gioca nel Bologna, difensore centrale arcigno, ma potrà essere impiegato molto raramente.
Krafth: altra vecchia conoscenza. Compagno di Nazionale e di club con Helander, un terzino destro che può entrare solo quando il titolare dovrà tirare il fiato.
Jansson: difensore centrale di riserva, ha collezionato 11 presenze e 3 cartellini gialli. Malus facile.
CENTROCAMPISTI
Durmaz: un centrocampista di sostanza, non ha giocate particolari che rimangono impresse, ma si spende e non si risparmia. Una buonissima riserva per la vostra formazione. Un gol all’attivo per lui nelle qualifiche.
Ekdal: un mediano che funge da raccordo tra difesa e attacco. Si occupa più della fase difensiva che di quella offensiva, non aspettatevi troppi bonus.
Johansson: come il compagno di reparto, fatica ad andare in avanti, privilegiando la copertura degli spazi in caso di ripartenza avversaria. Classico giocatore anti-bonus.
Forsberg: cervello, motore e fantasista della squadra. Dal bonus facile, soprattutto con assist, da tenere in grande considerazione in questa Svezia che sogna il secondo posto del girone.
Larsson: un veterano, vicino alle 100 presenze in Nazionale. Partirà probabilmente dalla panchina, ma sarà la prima scelta in caso di sostituzioni.
Svensson: mediano di riserva, ancora 0 gol in Nazionale. Altamente sconsigliato.
Hiljemark: centrocampista centrale di riserva, ha un buon feeling con passaggi filtranti, ma non rimane comunque una prima scelta, e non è un portatore di bonus.
Claesson: trequartista, non è previsto nel modulo rigoroso di Andersson, ma può essere buttato dentro a partita in corso, specie quando le cose vanno male e si è alla ricerca disperata di un gol.
Rohdén: gioca nel Crotone, a destra, ma non porta bonus, pochi gol e pochi assist nel suo passato con la casacca gialla. Riserva sconsigliata.
ATTACCANTI
Toivonen: non è il centravanti di riferimento, spesso gregario, ma trova il modo di agire nell’ombra, facendosi trovare nel posto giusto al momento giusto. 3 gol all’attivo.
Berg: la vera star svedese. 8 gol, fisico possente, grande stacco di testa, fiuto del gol. Uno degli attaccanti meno appariscenti, ma che potrebbero sorprendervi. Straconsigliato.
Guidetti: punta centrale di riserva, un solo gol con la maglia svedese, parte sempre dietro ai due inamovibili, e non è la prima scelta quando c’è da cambiare modulo o proporre un gioco più aggressivo.
Thelin: altra punta centrale di riserva, fisico possente, ma che nelle gerarchie non è un giocatore tenuto in alta considerazione dal ct.
GOLEADOR
Berg: 54 presenze, 18 gol
Toivonen: 56 presenze, 13 gol
ASSISTMAN
Forsberg: 33 presenze, 4 assist
RIGORISTI
Forsberg
Granqvist
PORTATORI DI MALUS
Larsson 7 gialli, Lustig 5 gialli